XXIII Domenica del Tempo Ordinario – Anno B

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LETTURE: Is 35,4-7a; Sal 145; Gc 2,1-5; Mc 7,31-37

Indicazioni Liturgiche

Parola e Sacramento sono inscindibilmente connessi: la Parola di Dio conduce al Sacramento e, in esso, si attua la sua efficacia nella pienezza maggiore.  Questo  incontro suscita e sostiene la vita del credente e alimenta la testimonianza generosa. La Chiesa non può limitarsi a ripetere la Parola di Dio, ma deve accoglierla  sempre come nuova, attualizzandola nell’oggi delle situazioni e dei problemi reali.  Sotto l’azione dello Spirito, è chiamata a rinnovare il presente in vista del futuro del Regno dì Dio. Nella storia che tutti coinvolge (credenti e non credenti), l’annunzio della Parola deve apparire  ad ognuno «come una risposta alle proprie domande, un allargamento ai propri valori, una soddisfazione alle proprie aspirazioni» (RdC  52). In ogni fatto e in ogni impegno, per quanto modesto e occasionale, la Parola può incarnarsi e farsi lievito di trasformazione delle cose, nel senso voluto da Dio.

La Liturgia odierna contiene un messaggio di speranza per gli smarriti di cuore di ogni tempo. Smarriti di cuore, infatti, non erano solo quegli israeliti a cui si rivolgeva il profeta Isaia, provati dalla schiavitù e dall’esilio, ma un certo smarrimento del cuore, una certa confusione, un certo scoraggiamento sono realtà che attraversano la vita dei credenti di ogni epoca storica. Pensiamo alla Chiesa delle origini, provata dalle persecuzioni, pensiamo allo smarrimento dei credenti in alcuni passaggi epocali della storia, oppure di fronte all’avanzare di filosofie che contrapponevano come antagoniste ragione e fede. Smarrimento del cuore lo proviamo anche noi oggi: nel tempo della ragione debole e del disincanto facciamo fatica ad annunciare che Cristo è la ragione della speranza che è in noi. Alcuni anni fa il compianto card. Carlo Maria Martini si era richiamato all’esperienza del Sabato santo: il silenzio di Gesù, morto e rinchiuso nel sepolcro. Oggi, non possiamo negarlo, l’identità cristiana non è più protetta né garantita, bensì sfidata. Pensiamo alla crisi dei valori tradizionali del cattolicesimo: la famiglia, in primo luogo, perde sempre più i suoi connotati di unità, di stabilità, di fedeltà, di luogo di educazione e di crescita nella fede. Nel contesto della diminuita capacità di aggregazione delle varie agenzie sociali, vi è anche una certa crisi della Parrocchia, del suo ruolo di punto di riferimento, della sua capacità di riunire attorno a sé persone di ogni ceto sociale e di ogni età. Pensiamo, infine, all’individualismo imperante nelle piccole come nelle grandi scelte. Ma agli smarriti di cuore di ogni tempo giungono le parole del profeta: «Coraggio! Non temete, ecco il vostro Dio… egli viene a salvarvi»! Le parole di Isaia alimentano la speranza del popolo di Israele così come Cristo fonda la speranza del cristiano di fronte ad ogni smarrimento. Quando tutto appare fluido e instabile, Cristo rimane saldo; quando tutto appare passeggero ed effimero, Cristo è per sempre e promette eternità.

PROPOSTA CANTI

Introito

– Cristo vivente (Rep. Naz. Canti Liturgici)

– Cielo nuovo (Rep. Naz. Canti Liturgici)

– Popolo santo (Popolo santo)

– Il Signore è vicino (Vieni Signore)

Presentazione dei doni

– Benedici questa vita (Venite a me)

– Davanti a te, Signore (E’ il giorno del Signore)

Comunione

– Come il cervo (Rep. Naz. Canti Liturgici)

– Come la cerva (Non di solo pane)

– Più presso a te, Signor (Bone Pastor)

– Gustate e vedete (Pane di vita nuova)

Finale

– Quello che abbiamo udito (Rep. Naz. Canti Liturgici)

– Salga a te Signore (EDC)

– Andate per le strade (Nella casa del Padre)

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Tempo di preghiera

La preghiera è un cammino che ci porta verso Dio. E' un percorso impegnativo che, a volte, sembra essere superiore alle nostre forze e capacità. Ma con il Suo aiuto possiamo cercare di intraprendere questo viaggio con il sostegno della Chiesa, coi suoi Sacramenti e con i nostri fratelli. Buona preghiera.

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