Via Lucis

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La Via Lucis si recita nel Tempo di Pasqua
(ovvero proprio nel periodo dell’anno liturgico
che celebra quegli eventi di cui questa liturgia fa memoria)

Nel nome del Padre e dei Figlio e dello Spirito Santo. Amen

L’onnipotente bontà di Dio Padre, che ha risuscitato il Signore Gesù dai morti e ci ha donato il suo Spirito per la nostra adozione a figli, sia con tutti voi.

E con il tuo Spirito

In Cristo Risorto, nostra salvezza, ripercorriamo in preghiera la via della luce. Con il cuore aperto alla speranza disponiamoci ad accogliere la novità che nasce dal risorto. Egli, che è il Signore della Vita, illumini il nostro mondo e ci dia la forza di essere portatori di una nuova cultura fondata sulla pace e sull’autentica accoglienza della persona umana.

PREGHIAMO

O Padre, nel tuo Figlio per noi morto e risorto hai voluto fondare su roccia incrollabile la certezza della nostra speranza. Infondi in noi lo Spirito di verità e di luce, perché camminiamo con fiducia per le vie del mondo, portando sempre nel nostro corpo mortale la testimonianza della morte e risurrezione che ci salva. Per Cristo nostro Signore. Amen


La risurrezione di Gesù

La resurrezione di Gesù

Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua risurrezione hai dato la vita al mondo

PAROLA DI DIO

Dal Vangelo secondo Matteo 28, 1-7

Passato il sabato, all’alba del primo giorno della settimana, Maria di Màgdala e l’altra Maria andarono a visitare il sepolcro. Ed ecco che vi fu un gran terremoto: un angelo del Signore, sceso dal cielo, si accostò, rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa. Il suo aspetto era come la folgore e il suo vestito bianco come la neve. Per lo spavento che ebbero di lui le guardie tremarono tramortite. Ma l’angelo disse alle donne: “Non abbiate paura, voi! So che cercate Gesù il crocifisso. Non è qui. È risorto, come aveva detto; venite a vedere il luogo dove era deposto. Presto, andate a dire ai suoi discepoli: È risuscitato dai morti, e ora vi precede in Galilea; là lo vedrete. Ecco, io ve l’ho detto”.

LA FEDE DELLA CHIESA

“Noi vi annunziamo la Buona Novella che la promessa fatta ai padri si è compiuta, poiché Dio l’ha attuata per noi, loro figli, risuscitando Gesù” (At 13,32-33). La Risurrezione di Gesù è la verità culminante della nostra fede in Cristo, creduta e vissuta come verità centrale dalla prima comunità cristiana, trasmessa come fondamentale dalla Tradizione, stabilita dai documenti del Nuovo Testamento, predicata come parte essenziale del Mistero pasquale insieme con la croce: Cristo è risuscitato dai morti. Con la sua morte ha vinto la morte, Ai morti ha dato la vita [Liturgia bizantina, Tropario di Pasqua].

Il mistero della Risurrezione di Cristo è un avvenimento reale che ha avuto manifestazioni storicamente constatate, come attesta il Nuovo Testamento. Già verso l’anno 56 san Paolo può scrivere ai cristiani di Corinto: “Vi ho trasmesso dunque, anzitutto, quello che anch’io ho ricevuto: che cioè Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture, fu sepolto ed è risuscitato il terzo giorno secondo le Scritture, e che apparve a Cefa e quindi ai Dodici” (1Cor 15,3-4). L’Apostolo parla qui della tradizione viva della Risurrezione che egli aveva appreso dopo la sua conversione alle porte di Damasco. (Dal Catechismo della Chiesa Cattolica 638, 639)

MEDITAZIONE

“Molte cose sono state predette dai profeti riguardanti il mistero della Pasqua, che è Cristo, «al quale sia gloria nei secoli dei secoli. Amen» (Gal 1, 5, ecc.). Egli scese dai cieli sulla terra per l’umanità sofferente …

Egli fu condotto e ucciso dai suoi carnefici come un agnello… Contrassegnò le nostre anime con il proprio Spirito e le membra del nostro corpo con il suo sangue.

Egli è colui che coprì di confusione la morte … Egli è colui che ci trasse dalla schiavitù alla libertà, dalle tenebre alla luce, dalla morte alla vita, dalla tirannia al regno eterno. Ha fatto di noi un sacerdozio nuovo e un popolo eletto per sempre. Egli è la Pasqua della nostra salvezza.

Egli è colui che prese su di sé le sofferenze di tutti. Egli è colui che si incarnò nel seno della Vergine, fu appeso alla croce, fu sepolto nella terra e, risorgendo dai morti, salì alle altezze dei cieli. Egli risuscitò dai morti e fece risorgere l’umanità dal profondo del sepolcro.” (Dall’«Omelia sulla Pasqua» di Melitone di Sardi, vescovo (Capp. 65-67; SC 123, 95-101))

PREGHIAMO

Concedi al tuo popolo, Dio misericordioso, di proclamare la gloria del Signore risorto, perché in lui, sacramento universale di salvezza, ottenga i doni della vita nuova. Per Cristo nostro Signore. Amen


I discepoli trovano il sepolcro vuoto

I discepoli e il sepolcro vuoto - Tempo di preghiera

Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua risurrezione hai dato la vita al mondo

PAROLA DI DIO

Dal Vangelo secondo Giovanni 20, 1-9

Nel giorno dopo il sabato, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di buon mattino, quand’era ancora buio, e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: “Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!”. Uscì allora Simon Pietro insieme all’altro discepolo, e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Chinatosi, vide le bende per terra, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro che lo seguiva ed entrò nel sepolcro e vide le bende per terra, e il sudario, che gli era stato posto sul capo, non per terra con le bende, ma piegato in un luogo a parte. Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette.

LA FEDE DELLA CHIESA

“Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risuscitato” (Lc 24,5-6). Nel quadro degli avvenimenti di Pasqua, il primo elemento che si incontra è il sepolcro vuoto. Non è in sé una prova diretta. L’assenza del corpo di Cristo nella tomba potrebbe spiegarsi altrimenti. Malgrado ciò, il sepolcro vuoto ha costituito per tutti un segno essenziale. La sua scoperta da parte dei discepoli è stato il primo passo verso il riconoscimento dell’evento della Risurrezione. Dapprima è il caso delle pie donne, poi di Pietro. “Il discepolo … che Gesù amava” (Gv 20,2) afferma che, entrando nella tomba vuota e scorgendo “le bende per terra” (Gv 20,6), “vide e credette” (Gv 20,8). Ciò suppone che egli abbia constatato, dallo stato in cui si trovava il sepolcro vuoto, che l’assenza del corpo di Gesù non poteva essere opera umana e che Gesù non era semplicemente ritornato ad una vita terrena come era avvenuto per Lazzaro . (Dal Catechismo della Chiesa Cattolica 640)

MEDITAZIONE

Una pietra era sul sepolcro, una roccia all’interno, e di pietra divennero le sentinelle alla vista dell’angelo che, seduto sulla pietra, diceva: “E’ Risorto il Signore!”

Riuniti per i loro meschini raggiri, i giudici degli empi dicevano: “Ecco giace a terra colui che la terra fece tremare, ovunque noto, ovunque osannato. E’ morto colui le cui opere facevano stupire la terra intera. Stiamo attenti perché l’ultimo inganno non sia peggiore del primo, e i suoi discepoli non possano sottrarre il corpo, né annuncino a tutti: “E’ risorto il Signore!”

Chiederemo dunque a Pilato un corpo di guardia, e avremo a disposizione delle sentinelle. Perché, sia vivo o sia morto, Gesù mette paura; in vita ha abolito la legge del sabato, e se ora risusciterà dai morti avrà abolito la Legge stessa.

Giace morto, ma si spera in lui; si trova tra le bende dei trapassati, ma si attende che viva.

Perché i suoi discepoli vanno in giro a dire in coro: “Dopo tre giorni vedremo il Maestro e diremo: E’ risorto il Signore?” (Tratto da Romano il Melode, Secondo Inno sulla Resurrezione 2-3)

PREGHIAMO

O Dio, che hai redento l’uomo innalzandolo oltre l’antico splendore, per il mistero ineffabile della tua misericordia, guarda a noi tuoi figli, nati a vita nuova mediante il Battesimo, e conservaci sempre i doni della tua grazia. Per Cristo nostro Signore. Amen


Gesù risorto si manifesta alla Maddalena

Gesù si manifesta alla Maddalena - Tempo di preghiera

Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua risurrezione hai dato la vita al mondo

PAROLA DI DIO

Dal Vangelo secondo Giovanni 20, 11-18

Maria invece stava all’esterno vicino al sepolcro e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l’uno dalla parte del capo e l’altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: “Donna, perché piangi?”. Rispose loro: “Hanno portato via il mio Signore e non so dove lo hanno posto”. Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù che stava lì in piedi; ma non sapeva che era Gesù. Le disse Gesù: “Donna, perché piangi? Chi cerchi?”. Essa, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: “Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove lo hai posto e io andrò a prenderlo”. Gesù le disse: “Maria!”. Essa allora, voltatasi verso di lui, gli disse in ebraico: “Rabbunì!”, che significa: Maestro! Gesù le disse “Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli e dì loro: Io salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro”. Maria di Màgdala andò subito ad annunziare ai discepoli: “Ho visto il Signore”e anche ciò che le aveva detto.

LA FEDE DELLA CHIESA

Maria di Magdala e le pie donne che andavano a completare l’imbalsamazione del Corpo di Gesù, sepolto in fretta la sera del Venerdì Santo a causa del sopraggiungere del Sabato, sono state le prime ad incontrare il Risorto. Le donne furono così le prime messaggere della Risurrezione di Cristo per gli stessi Apostoli. A loro Gesù appare in seguito: prima a Pietro, poi ai Dodici. Pietro, chiamato a confermare la fede dei suoi fratelli, vede dunque il Risorto prima di loro ed è sulla sua testimonianza che la comunità esclama: “Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone” (Lc 24,34).
(Dal Catechismo della Chiesa Cattolica 641)

MEDITAZIONE

Fratelli miei, Gesù è in cielo. Quando era con i suoi discepoli nella sua carne visibile, nella sua sostanza corporale toccabile, fu visto e fu toccato: ma ora che siede alla destra del Padre, chi di noi lo può toccare? E tuttavia guai a noi se con la fede non lo tocchiamo! Tutti lo tocchiamo, se crediamo. Certo, egli è in cielo, certo è lontano, certo non si può immaginare per quali infiniti spazi disti da noi. Ma se credi, lo tocchi. Che dico, lo tocchi? Proprio perché credi, presso di te hai colui nel quale credi. Ma allora, se credere è toccare, anzi se toccare è credere, come si spiega: Non mi toccare, perché non sono ancora salito al Padre mio (Gv 20, 17)? Che vuol dire? Perché vai cercando la mia carne se ancora non comprendi la mia divinità? Volete sapere come [la Maddalena] lo voleva toccare? Essa stava cercando un morto, non credeva che egli sarebbe risorto. Hanno portato via il mio Signore dal sepolcro (Gv 20, 2); e lo piange come uomo. Oh! Toccarlo! Ed egli, vedendola tutta preoccupata nei riguardi della sua condizione di servo e che ancora non sapeva né gustare, né credere, né comprendere quella condizione di Dio per la quale è uguale al Padre, differisce il toccare, perché sia un toccare più completo. Non mi toccare, dice, perché non sono ancora salito al Padre mio. Tu mi tocchi prima che io risalga al Padre e mi credi solo uomo: che ti giova quel che credi? Fammi dunque risalire al Padre. Lassù da dove mai mi sono allontanato, è per te che io salgo, se mi crederai uguale al Padre. Difatti il Signore nostro Gesù Cristo non è disceso dal Padre lasciando il Padre; e anche nel risalire via da noi non si è allontanato da noi. Infatti quando stava per risalire e sedere alla destra del Padre, disse in anticipo ai suoi discepoli: Ecco, io sono con voi sino alla fine del mondo (Mt 28, 20).(Tratto dai “Discorsi” di sant’Agostino, vescovo (Serm. 229/K, 1-2))

PREGHIAMO

O Dio onnipotente ed eterno, il cui Figlio ha voluto affidare a Maria Maddalena il primo annunzio della gioia pasquale, fa’ che per il suo esempio e la sua intercessione proclamiamo al mondo il Signore risorto, per contemplarlo accanto a te nella gloria. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. Amen


Gesù risorto in cammino
con i discepoli di Emmaus

Gesù e discepoli di Emmaus - Tempo di preghiera

Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua risurrezione hai dato la vita al mondo

PAROLA DI DIO

Dal Vangelo secondo Luca 24, 13-27

In quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio distante circa sette miglia da Gerusalemme, di nome Emmaus, e conversavano di tutto quello che era accaduto. Mentre discorrevano e discutevano insieme, Gesù in persona si accostò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano incapaci di riconoscerlo. Ed egli disse loro: “Che sono questi discorsi che state facendo fra voi durante il cammino?”. Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli disse: “Tu solo sei così forestiero in Gerusalemme da non sapere ciò che vi è accaduto in questi giorni?”. Domandò: “Che cosa?”. Gli risposero: “Tutto ciò che riguarda Gesù Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i sommi sacerdoti e i nostri capi lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e poi l’hanno crocifisso. Noi speravamo che fosse lui a liberare Israele; con tutto ciò son passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. …..” Ed egli disse loro:”Stolti e tardi di cuore nel credere alla parola dei profeti! Non bisognava che il Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?”. E cominciando da Mosè e da tutti i profeti spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui

LA FEDE DELLA CHIESA

Tutto ciò che è accaduto in quelle giornate pasquali impegna ciascuno degli Apostoli nella costruzione dell’era nuova che ha inizio con il mattino di Pasqua. Come testimoni del Risorto essi rimangono le pietre di fondazione della sua Chiesa. La fede della prima comunità dei credenti è fondata sulla testimonianza di uomini concreti, conosciuti dai cristiani e, nella maggior parte, ancora vivi in mezzo a loro. Questi testimoni della Risurrezione di Cristo sono prima di tutto Pietro e i Dodici, ma non solamente loro: Paolo parla chiaramente di più di cinquecento persone alle quali Gesù è apparso in una sola volta, oltre che a Giacomo e a tutti gli Apostoli. (Dal Catechismo della Chiesa Cattolica 642)

MEDITAZIONE

[Ai due discepoli] Cristo apparve lungo la via, ma i loro occhi erano impediti dal riconoscerlo. Le loro parole manifestano lo stato del loro cuore; la voce è testimone di ciò che passava nel loro animo: testimone, dico, per noi, poiché a Cristo era palese il cuore di per se stesso. Parlavano fra loro della sua morte. Egli si unì a loro come terzo compagno di viaggio. Egli, che era la via, cominciò a dialogare con loro lungo la via e attaccò il discorso. Pur sapendo tutto, chiede di che cosa stiano parlando e, fingendosi ignaro dei fatti, vuol provocare la confessione … Non più Signore ma profeta! Dopo la morte di lui, credevano che questo egli fosse stato. Lo veneravano ancora come profeta, sebbene non lo riconoscessero come Signore non solo dei profeti ma anche degli angeli. Continuano: I nostri anziani e i sommi sacerdoti lo consegnarono perché fosse condannato a morte. Ed ecco, questo è il terzo giorno da quando queste cose sono accadute. Eppure noi speravamo che egli sarebbe stato il redentore d’Israele. (Lc 24, 20-21). È questa tutta la vostra pena? Speravate! Siete ora nella disperazione? Come vedete, avevano perduto ogni speranza. Egli allora cominciò a spiegar loro le Scritture, in modo che imparassero a riconoscere Cristo proprio dal punto dove s’erano allontanati da Cristo. Avevano perso la speranza in Cristo perché lo avevano visto morto. Egli al contrario spiega loro le Scritture argomentando in modo che si persuadessero che, se non fosse morto, non sarebbe potuto essere Cristo. Da Mosè, dalle Scritture successive e dai profeti trasse l’insegnamento di quel che aveva loro detto, che era necessario che il Cristo morisse e così entrasse nella sua gloria (Lc 24, 26). Udendo godevano e sospiravano; e, come essi stessi confessano, ardevano; ma non riconoscevano la luce lì presente. (Tratto dai “Discorsi” di sant’Agostino, vescovo (Serm 236, 2)

PREGHIAMO

O Padre, che per mezzo del tuo unico Figlio hai vinto la morte e ci hai aperto il passaggio alla vita eterna, concedi a noi, che celebriamo la Pasqua di Risurrezione, di essere rinnovati nel tuo Spirito, per rinascere nella luce del Signore risorto. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. Amen


Gesù si manifesta a Emmaus
allo spezzare del pane

Gesù spezza il pane ad Emmaus - Tempo di preghiera

Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua risurrezione hai dato la vita al mondo

PAROLA DI DIO

Dal Vangelo secondo Luca 24, 28-35

Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: “Resta con noi perché si fa sera e il giorno già volge al declino”. Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma lui sparì dalla loro vista. Ed essi si dissero l’un l’altro: “Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le Scritture?”. E partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano:”Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone”. Essi poi riferirono ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.

LA FEDE DELLA CHIESA

“O notte – canta l’“Exultet” di Pasqua – tu solo hai meritato di conoscere il tempo e l’ora in cui Cristo è risorto dagli inferi”. Infatti, nessuno è stato testimone oculare dell’avvenimento stesso della Risurrezione e nessun evangelista lo descrive. Nessuno ha potuto dire come essa sia avvenuta fisicamente. Ancor meno fu percettibile ai sensi la sua essenza più intima, il passaggio ad un’altra vita. Avvenimento storico constatabile attraverso il segno del sepolcro vuoto e la realtà degli incontri degli Apostoli con Cristo risorto, la Risurrezione resta non di meno, in ciò in cui trascende e supera la storia, al cuore del Mistero della fede. Per questo motivo Cristo risorto non si manifesta al mondo, ma ai suoi discepoli, “a quelli che erano saliti con lui dalla Galilea a Gerusalemme”, i quali “ora sono i suoi testimoni davanti al popolo” (At 13,31). (Tratto dal Catechismo della Chiesa Cattolica 647)

MEDITAZIONE

Che sorta di mistero, miei fratelli! [Gesù] Entra in casa [dei discepoli di Emmaus], si fa loro ospite e, mentre era rimasto sconosciuto lungo tutto il cammino, lo si riconosce allo spezzare del pane. Imparate ad accogliere gli ospiti, nella cui persona si riconosce Cristo. O che non sapete ancora che, tutte le volte che accogliete un cristiano, accogliete Cristo? Non lo dice forse lui stesso: Ero forestiero e mi avete accolto? E se gli replicheranno: Ma quando, Signore, ti abbiamo visto forestiero, risponderà: Tutte le volte che l’avete fatto a uno dei miei fratelli, fosse anche il più piccolo, l’avete fatto a me (Mt 25, 35. 38. 40). Quando dunque un cristiano accoglie un altro cristiano, è un membro che si pone al servizio di un altro membro, e con questo reca gioia al capo, che ritiene dato a sé ciò che si elargisce a un suo membro. Ebbene, finché siamo quaggiù, si dia il cibo a Cristo che ha fame, si dia da bere a lui assetato, lo si vesta quando è nudo, lo si ospiti quand’è pellegrino, lo si visiti quando è malato. Queste cose comporta l’asperità del cammino. Così dobbiamo vivere nel presente pellegrinaggio durante il quale Cristo è nel bisogno: ha bisogno nei suoi, pur essendo pieno di tutto in sé. Ma colui che nei suoi è bisognoso, mentre in sé abbonda di tutto, convocherà attorno a sé tutti i bisognosi. E vicino a lui non ci sarà più né fame né sete, né nudità né malattia, né migrazioni né stenti né dolore. So che tutti questi bisogni lassù non ci saranno, ma non so cosa ci sarà. Che tutte queste cose non ci saranno l’ho potuto apprendere; quanto invece a quel che troveremo lassù, non c’è stato occhio che l’abbia visto né orecchio che l’abbia udito né cuore d’uomo in cui sia penetrato (1 Cor 2, 9). Lo possiamo amare, lo possiamo desiderare; durante il presente esilio possiamo sospirare il possesso di un tanto bene. (Tratto dai “Discorsi” di sant’Agostino, vescovo (Serm 236, 3)

PREGHIAMO

Donaci, o Padre misericordioso, di gustare in ogni tempo della vita i frutti della Pasqua, che si attua nella celebrazione dei tuoi misteri. Per Cristo nostro Signore. Amen


Gesù risorto appare ai discepoli

Gesù appare ai suoi discepoli - Tempo di preghiera

Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua risurrezione hai dato la vita al mondo

PAROLA DI DIO

Dal Vangelo secondo Luca 24, 36-48

Gesù in persona apparve in mezzo a loro e disse:”Pace a voi!”. Stupiti e spaventati credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse:”Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa come vedete che io ho”. Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. Ma poiché per la grande gioia ancora non credevano ed erano stupefatti, disse: “Avete qui qualche cosa da mangiare?”. Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro. Poi disse: “Sono queste le parole che vi dicevo quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella Legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi”. Allora aprì loro la mente all’intelligenza delle Scritture e disse: “Così sta scritto: il Cristo dovrà patire e risuscitare dai morti il terzo giorno e nel suo nome saranno predicati a tutte le genti la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni”.

LA FEDE DELLA CHIESA

E’ impossibile interpretare la Risurrezione di Cristo al di fuori dell’ordine fisico e non riconoscerla come un avvenimento storico. Risulta dai fatti che la fede dei discepoli è stata sottoposta alla prova radicale della passione e della morte in croce del loro Maestro da lui stesso preannunziata. Lo sbigottimento provocato dalla passione fu così grande che i discepoli (almeno alcuni di loro) non credettero subito alla notizia della Risurrezione. Lungi dal presentarci una comunità presa da una esaltazione mistica, i Vangeli ci presentano i discepoli smarriti e spaventati, perché non hanno creduto alle pie donne che tornavano dal sepolcro e “quelle parole parvero loro come un vaneggiamento” (Lc 24,11). Quando Gesù si manifesta agli Undici la sera di Pasqua, li rimprovera “per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risuscitato” (Mc 16,14).
(Dal Catechismo della Chiesa Cattolica 643)

MEDITAZIONE

Il Vangelo dell’apostolo Giovanni si conclude con la terza apparizione del Signore ai suoi discepoli dopo la risurrezione. Terminata la pesca, dice loro Gesù: Venite a far colazione. E nessuno dei discepoli osava domandargli: Chi sei? sapendo che era il Signore (Gv 21, 12). Se lo sapevano, che bisogno c’era di domandarglielo? E se non c’era bisogno, perché l’evangelista dice: non osavano, come se avessero bisogno di farlo ma non osassero per timore di qualche cosa? Ecco il senso di queste parole: tanta era l’evidenza della verità nella quale Gesù si manifestava ai discepoli, che nessuno di loro osava, nonché negarla, neppure metterla in dubbio. Se qualcuno infatti avesse avuto qualche dubbio, avrebbe dovuto fargli delle domande. L’evangelista dicendo: nessuno osava domandargli: Chi sei?, è come se dicesse: nessuno osava dubitare che fosse lui.
(Tratto da S. Agostino, Omelia 123)

PREGHIAMO

O Dio onnipotente e misericordioso, guidaci al possesso della gioia eterna, perché l’umile gregge dei tuoi figli giunga con sicurezza accanto a te, dove lo ha preceduto il Cristo suo Pastore. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. Amen


Gesù risorto dà agli apostoli
il potere di rimettere i peccati

Gesù dà il potere di rimettere i peccati - Tempo di preghiera

Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua risurrezione hai dato la vita al mondo

PAROLA DI DIO

Dal Vangelo secondo Giovanni 20, 19-23

La sera di quello stesso giorno, il primo dopo il sabato, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, si fermò in mezzo a loro e disse: “Pace a voi!”. Detto questo, mostrò loro le mani e il costato. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: “Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi”. Dopo aver detto questo, alitò su di loro e disse: “Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi”.

LA FEDE DELLA CHIESA

Il Simbolo degli Apostoli lega la fede nel perdono dei peccati alla fede nello Spirito Santo, ma anche alla fede nella Chiesa e nella comunione dei santi. Proprio donando ai suoi Apostoli lo Spirito Santo, Cristo risorto ha loro conferito il suo potere divino di perdonare i peccati: “Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi” (Gv 20, 22-23).

Cristo dopo la sua Risurrezione ha inviato i suoi Apostoli a predicare “nel suo nome … a tutte le genti la conversione e il perdono dei peccati” (Lc 24, 47). Tale “mistero della riconciliazione” (2 Cor 5, 18) non viene compiuto dagli Apostoli e loro successori solamente annunziando agli uomini il perdono di Dio meritato per noi da Cristo e chiamandoli alla conversione e alla fede, ma anche comunicando loro la remissione dei peccati per mezzo del Battesimo e riconciliandoli con Dio e con la Chiesa grazie al potere delle chiavi ricevuto da Cristo. La Chiesa ha ricevuto le chiavi del Regno dei cieli, affinché in essa si compia la remissione dei peccati per mezzo del sangue di Cristo e dell’azione dello Spirito Santo. In questa Chiesa l’anima, che era morta a causa dei peccati, rinasce per vivere con Cristo, la cui grazia ci ha salvati. (Dal Catechismo della Chiesa Cattolica 676, 681)

MEDITAZIONE

… Gesù e si fermò in mezzo e disse loro: Pace a voi! E detto questo, mostrò le mani e il costato. I chiodi avevano trafitto le sue mani, la lancia gli aveva aperto il costato ed erano rimaste le tracce delle ferite per guarire il cuore dei dubbiosi. E le porte chiuse non impedirono l’entrata di quel corpo in cui abitava la divinità. Colui che nascendo aveva lasciato intatta la verginità della madre, poté entrare nel cenacolo a porte chiuse. E i discepoli gioirono nel vedere il Signore. E Gesù disse loro di nuovo: Pace a voi (Gv 20, 18-21)! Rinnovando il saluto conferma il suo dono: cioè egli dona pace su pace, come era stato promesso per mezzo del profeta (Is 26, 3). Come il Padre ha mandato me, – aggiunge – così io mando voi. Già sapevamo che il Figlio è uguale al Padre; ma qui noi riconosciamo le parole del mediatore. Egli si presenta, infatti, come mediatore, in quanto dice: Egli ha mandato me e io mando voi. E detto questo, alitò su di loro e disse: Ricevete lo Spirito Santo. Alitando su di loro, vuol significare che lo Spirito Santo non è soltanto del Padre, ma anche suo. A chi rimetterete i peccati saranno rimessi, a chi li riterrete saranno ritenuti (Gv 20, 21-23). La carità, che per mezzo dello Spirito Santo viene riversata nei nostri cuori, rimette i peccati di coloro che fanno parte della comunità ecclesiale; ritiene invece i peccati di coloro che non ne fanno parte. E’ per questo che conferì il potere di rimettere o di ritenere i peccati subito dopo aver detto: Ricevete lo Spirito Santo.
(Tratto da S. Agostino, Commento al Vangelo di S. Giovanni, Omelia 121,4)

PREGHIAMO

O Dio della pace, non ti può comprendere chi semina la discordia, non ti può accogliere chi ama la violenza: dona a chi edifica la pace di perseverare nel suo proposito, e a chi la ostacola di essere sanato dall’odio che lo tormenta, perché tutti si ritrovino in te, che sei la vera pace. Per Cristo nostro Signore. Amen


Gesù risorto
conferma la fede di Tommaso

Gesù risorto conferma la fede di Tommaso

Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua risurrezione hai dato la vita al mondo

PAROLA DI DIO

Dal Vangelo secondo Giovanni 20, 24-29

Tommaso, uno dei Dodici, non era con loro quando venne Gesù. Gli dissero allora gli altri discepoli: “Abbiamo visto il Signore!”. Ma egli disse loro: “Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il dito nel posto dei chiodi e non metto la mia mano nel suo costato, non crederò”. Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, si fermò in mezzo a loro e disse: “Pace a voi!”. Poi disse a Tommaso: “Metti qua il tuo dito e guarda le mie mani; stendi la tua mano, e mettila nel mio costato; e non essere più incredulo ma credente!”. Rispose Tommaso: “Mio Signore e mio Dio!”. Gesù gli disse: “Perché mi hai veduto, hai creduto: beati quelli che pur non avendo visto crederanno!”.

LA FEDE DELLA CHIESA

Anche messi davanti alla realtà di Gesù risuscitato, i discepoli dubitano ancora, tanto la cosa appare loro impossibile: credono di vedere un fantasma. “Per la grande gioia ancora non credevano ed erano stupefatti” (Lc 24,41). Tommaso conobbe la medesima prova del dubbio e, quando vi fu l’ultima apparizione in Galilea riferita da Matteo, “alcuni dubitavano” (Mt 28,17). Per questo l’ipotesi secondo cui la Risurrezione sarebbe stata un “prodotto” della fede (o della credulità) degli Apostoli, non ha fondamento. Al contrario, la loro fede nella Risurrezione è nata – sotto l’azione della grazia divina – dall’esperienza diretta della realtà di Gesù Risorto. (Dal Catechismo della Chiesa Cattolica 644)

MEDITAZIONE

Signore mio e Dio mio! Tommaso vedeva e toccava l’uomo, ma confessava Dio che non vedeva né toccava. Attraverso ciò che vedeva e toccava, rimosso ormai ogni dubbio, credette in ciò che non vedeva. Gesù gli dice: Hai creduto, perché mi hai veduto. Non gli dice: perché mi hai toccato, ma perché mi hai veduto; poiché la vista è come un senso che riassume tutti gli altri. Infatti nominando la vista siamo soliti intendere anche gli altri quattro sensi, come quando diciamo: Ascolta e vedi che soave melodia, aspira e vedi che buon odore, gusta e vedi che buon sapore, tocca e vedi come è caldo. Sempre si dice “vedi”, anche se vedere è proprio degli occhi. E’ così che il Signore stesso dice a Tommaso: Poni qui il tuo dito e vedi le mie mani. Gli dice: Tocca e vedi, anche se Tommaso non aveva certo gli occhi nelle dita. Dicendo: Hai creduto perché hai veduto, il Signore si riferisce sia al vedere che al toccare. Si potrebbe anche dire che il discepolo non osò toccarlo, sebbene il Signore lo invitasse a farlo. L’evangelista infatti non dice che Tommaso lo abbia toccato. Sia che lo abbia soltanto guardato, sia che lo abbia anche toccato, ha creduto perché ha veduto; e perciò il Signore esalta e loda, a preferenza, la fede dei popoli, dicendo: Beati quelli che pur non vedendo, avranno creduto! (Gv 20, 24-29). Usa il tempo passato, in quanto egli considera, nella predestinazione, come già avvenuto ciò che sarebbe avvenuto nel futuro. Ma questo discorso si è già prolungato abbastanza; il Signore ci concederà di commentare il seguito in altra occasione.
(Tratto da S. Agostino, Commento al Vangelo di Giovanni, Omelia 121.)

PREGHIAMO

O Padre, fa’ che insieme all’Apostolo Tommaso riconosciamo nel Cristo il nostro Signore e il nostro Dio, e testimoniamo con la vita ciò che professiamo con la fede. Per Cristo nostro Signore. Amen


Gesù risorto appare agli apostoli
presso il lago di Tiberiade

Gesù risorto appare agli apostoli a Tiberiade - Tempo di preghiera

Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua risurrezione hai dato la vita al mondo

PAROLA DI DIO

Dal Vangelo secondo Giovanni 21, 1-9.13

Dopo questi fatti, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso, Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: “Io vado a pescare”. Gli dissero: “Veniamo anche noi con te”. Allora uscirono e salirono sulla barca; ma in quella notte non presero nulla. Quando già era l’alba Gesù si presentò sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: “Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero.”No”. Allora disse loro: “Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete”. La gettarono e non potevano più tirarla su per la gran quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: “È il Signore!”. Simon Pietro appena udì che era il Signore, si cinse ai fianchi il camiciotto, poiché era spogliato, e si gettò in mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: infatti non erano lontani da terra se non un centinaio di metri. Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Allora Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede a loro, e così pure il pesce. Questa era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risuscitato dai morti.

LA FEDE DELLA CHIESA

Gesù risorto stabilisce con i suoi discepoli rapporti diretti, attraverso il contatto e la condivisione del pasto. Li invita a riconoscere da ciò che egli non è un fantasma, ma soprattutto a constatare che il corpo risuscitato con il quale si presenta a loro è il medesimo che è stato martoriato e crocifisso, poiché porta ancora i segni della passione. Questo corpo autentico e reale possiede però al tempo stesso le proprietà nuove di un corpo glorioso; esso non è più situato nello spazio e nel tempo, ma può rendersi presente a suo modo dove e quando vuole, poiché la sua umanità non può più essere trattenuta sulla terra e ormai non appartiene che al dominio divino del Padre. Anche per questa ragione Gesù risorto è sovranamente libero di apparire come vuole: sotto l’aspetto di un giardiniere o sotto altre sembianze, che erano familiari ai discepoli, e ciò per suscitare la loro fede.
(Dal Catechismo della Chiesa Cattolica 645)

MEDITAZIONE

E’ un grande mistero questo [della pesca miracolosa], nel grande Vangelo di Giovanni; e, per metterlo maggiormente in risalto, l’evangelista lo ha collocato alla conclusione. Siccome erano sette i discepoli che presero parte a questa pesca: Pietro, Tommaso, Natanaele, i due figli di Zebedeo e altri due di cui si tace il nome; mediante il numero sette stanno ad indicare la fine del tempo. Sì, perché tutto il tempo si svolge in sette giorni. A questo si riferisce il fatto che sul far del giorno Gesù si presentò sulla riva: la riva segna la fine del mare, e rappresenta perciò la fine del tempo, la quale è rappresentata anche dal fatto che Pietro trasse la rete a terra, cioè sulla riva. Il Signore stesso, quando espose una parabola della rete gettata in mare, dette questa spiegazione: Una volta piena – disse – i pescatori l’hanno tirata a riva. E spiegò che cosa fosse la riva, dicendo: Così sarà alla fine del mondo (Mt 13, 48-49).

Ma quella parabola consisteva nell’enunciazione di un pensiero, non veniva espressa mediante un fatto. Qui, invece, è mediante un fatto che il Signore ci presenta la Chiesa quale sarà alla fine del tempo, così come con un’altra pesca ha presentato la Chiesa quale è nel tempo presente. Il fatto che egli abbia compiuto la prima pesca all’inizio della sua predicazione, questa seconda, invece, dopo la sua risurrezione, dimostra che quella retata di pesci rappresentava i buoni e i cattivi di cui ora la Chiesa è formata; questa invece rappresenta soltanto i buoni che formeranno definitivamente la Chiesa, quando, alla fine del mondo, sarà compiuta la risurrezione dei morti.
(Tratto da S. Agostino, Omelia 122)

PREGHIAMO

Donaci, Signore, di uniformare la nostra vita al mistero pasquale che celebriamo nella gioia, perché la potenza del Signore risorto ci protegga e ci salvi. Per Cristo nostro Signore. Amen


Gesù risorto
conferisce il primato a Pietro

Gesù risorto conferisce il primato a Pietro - Tempo di preghiera

Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua risurrezione hai dato la vita al mondo

PAROLA DI DIO

Dal Vangelo secondo Giovanni 21, 15-19

Gesù disse a Simon Pietro: “Simone di Giovanni, mi vuoi bene tu più di costoro?”. Gli rispose: “Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene”. Gli disse: “Pasci i miei agnelli”. Gli disse di nuovo: “Simone di Giovanni, mi vuoi bene?”. Gli rispose: “Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene”. Gli disse: “Pasci le mie pecorelle”. Gli disse per la terza volta: “Simone di Giovanni, mi vuoi bene?”. Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli dicesse: Mi vuoi bene?, e gli disse: “Signore, tu sai tutto; tu sai che ti voglio bene”. Gli rispose Gesù: “Pasci le mie pecorelle. In verità, in verità ti dico: quando eri più giovane ti cingevi la veste da solo, e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti cingerà la veste e ti porterà dove tu non vuoi”. Questo gli disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E detto questo aggiunse: “Seguimi”.

LA FEDE DELLA CHIESA

Nel collegio dei Dodici Simon Pietro occupa il primo posto. Gesù a lui ha affidato una missione unica. Grazie ad una rivelazione concessagli dal Padre, Pietro aveva confessato: “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente”. Nostro Signore allora gli aveva detto: “Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa” (Mt 16,18). Cristo, “Pietra viva” (1Pt 2,4), assicura alla sua Chiesa fondata su Pietro la vittoria sulle potenze di morte. Pietro, a causa della fede da lui confessata, resterà la roccia incrollabile della Chiesa. Avrà la missione di custodire la fede nella sua integrità e di confermare i suoi fratelli.

Gesù ha conferito a Pietro un potere specifico: “A te darò le chiavi del Regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli” (Mt 16,19). Il “potere delle chiavi” designa l’autorità per governare la casa di Dio, che è la Chiesa. Gesù, “il Buon Pastore” (Gv 10,11) ha confermato questo incarico dopo la Risurrezione: “Pasci le mie pecorelle” (Gv 21,15-17). Il potere di “legare e sciogliere” indica l’autorità di assolvere dai peccati, di pronunciare giudizi in materia di dottrina, e prendere decisioni disciplinari nella Chiesa. Gesù ha conferito tale autorità alla Chiesa attraverso il ministero degli Apostoli e particolarmente di Pietro, il solo cui ha esplicitamente affidato le chiavi del Regno.
Dal Catechismo della Chiesa Cattolica 552-553

MEDITAZIONE

Il Signore domanda a Pietro ciò che già sapeva. Domanda, non una sola volta, ma una seconda e una terza, se Pietro gli vuol bene; e altrettante volte niente altro gli affida che il compito di pascere le sue pecore. Così alla sua triplice negazione corrisponde la triplice confessione d’amore, in modo che la sua lingua non abbia a servire all’amore meno di quanto ha servito al timore, e in modo che la testimonianza della sua voce non sia meno esplicita di fronte alla vita, di quanto lo fu di fronte alla minaccia della morte. Sia dunque impegno di amore pascere il gregge del Signore, come fu indice di timore negare il pastore. Coloro che pascono le pecore di Cristo con l’intenzione di volerle legare a sé, non a Cristo, dimostrano di amare se stessi, non Cristo, spinti come sono dalla cupidigia di gloria o di potere o di guadagno, non dalla carità che ispira l’obbedienza, il desiderio di aiutare e di piacere a Dio. (Tratto da S. Agostino, Commento al Vangelo di Giovanni, Omelia 123.)

PREGHIAMO

O Dio, che nel disegno della tua sapienza hai edificato la tua Chiesa sulla roccia di Pietro, capo del collegio apostolico, guarda e sostieni il Papa: tu che lo hai scelto come successore di Pietro, fa’ che sia per il tuo popolo principio e fondamento visibile dell’unità nella fede e della comunione nella carità. Per Cristo nostro Signore. Amen


Gesù risorto affida agli apostoli
la missione di predicare il Vangelo

Gesù affida la missione agli apostoli di annunciare il Vangelo - Tempo di preghiera

Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua risurrezione hai dato la vita al mondo

PAROLA DI DIO

Dal Vangelo secondo Matteo 28, 16-20

Gli undici discepoli, intanto, andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro fissato. Quando lo videro, gli si prostrarono innanzi; alcuni però dubitavano. E Gesù, avvicinatosi, disse loro: “Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra. Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”.

LA FEDE DELLA CHIESA

“Inviata da Dio alle genti per essere “sacramento universale di salvezza”, la Chiesa, per le esigenze più profonde della sua cattolicità e obbedendo all’ordine del suo fondatore, si sforza d’annunciare il Vangelo a tutti gli uomini”: (AG 7) … Il mandato missionario del Signore ha la sua ultima sorgente nell’amore eterno della Santissima Trinità: “La Chiesa pellegrinante per sua natura è missionaria, in quanto essa trae origine dalla missione del Figlio e dalla missione dello Spirito Santo, secondo il disegno di Dio Padre” (AG 7). E il fine ultimo della missione altro non è che di rendere partecipi gli uomini della comunione che esiste tra il Padre e il Figlio nel loro Spirito d’amore. Da sempre la Chiesa ha tratto l’obbligo e la forza del suo slancio missionario dall’ amore di Dio per tutti gli uomini: “poiché l’amore di Cristo ci spinge… ” (2Cor 5,14). Infatti Dio “vuole che tutti gli uomini siano salvati e arrivino alla conoscenza della verità” (1Tm 2,4). Dio vuole la salvezza di tutti attraverso la conoscenza della verità. La salvezza si trova nella verità. Coloro che obbediscono alla mozione dello Spirito di verità sono già sul cammino della salvezza; ma la Chiesa, alla quale questa verità è stata affidata, deve andare incontro al loro desiderio offrendola loro. Proprio perché crede al disegno universale di salvezza, la Chiesa deve essere missionaria. (Dal Catechismo della Chiesa Cattolica 849-851)

MEDITAZIONE

Il Signore, prima di salire al cielo, fondò la sua Chiesa come sacramento di salvezza e inviò i suoi apostoli nel mondo intero, come egli a sua volta era stato inviato dal Padre e comandò loro: «Andate per tutto il mondo, predicate il Vangelo ad ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato, sarà salvo; chi invece non crederà, sarà condannato» (Mc 16,15). Da qui deriva alla Chiesa l’impegno di diffondere la fede e la salvezza del Cristo, sia in forza dell’esplicito mandato che l’ordine episcopale, coadiuvato dai sacerdoti e unito al successore di Pietro, supremo pastore della Chiesa, ha ereditato dagli apostoli, sia in forza di quell’influsso vitale che Cristo comunica alle sue membra: «Da lui infatti tutto quanto il corpo, connesso e compaginato per ogni congiuntura e legame, secondo l’attività propria di ciascuno dei suoi organi cresce e si autocostruisce nella carità» (Ef 4,16).

Pertanto la missione della Chiesa si esplica attraverso un’azione tale, per cui essa, in adesione all’ordine di Cristo e sotto l’influsso della grazia e della carità dello Spirito Santo, si fa pienamente e attualmente presente a tutti gli uomini e popoli, per condurli con l’esempio della vita, con la predicazione, con i sacramenti e con i mezzi della grazia, alla fede, alla libertà e alla pace di Cristo, rendendo loro facile e sicura la possibilità di partecipare pienamente al mistero di Cristo.
(Tratto dal Concilio Ecumenico Vaticano II, Ad Gentes 5)

PREGHIAMO

Si compia in ogni luogo, Signore, con la predicazione del Vangelo, la salvezza acquistata dal sacrificio del Cristo, e la moltitudine dei tuoi figli adottivi ottenga da lui, Parola di verità, la vita nuova promessa a tutti gli uomini. Per Cristo nostro Signore. Amen


Gesù risorto sale al cielo

Gesù risorto sale al cielo - Tempo di preghiera

Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua risurrezione hai dato la vita al mondo

PAROLA DI DIO

Dagli Atti degli Apostoli 1, 4-11

Mentre [Gesù] si trovava a tavola con essi, ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme, ma di attendere che si adempisse la promessa del Padre “quella, disse, che voi avete udito da me: Giovanni ha battezzato con acqua, voi invece sarete battezzati in Spirito Santo, fra non molti giorni”. Così venutisi a trovare insieme gli domandarono: “Signore, è questo il tempo in cui ricostituirai il regno di Israele?”. Ma egli rispose: “Non spetta a voi conoscere i tempi e i momenti che il Padre ha riservato alla sua scelta, ma avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino agli estremi confini della terra». Detto questo, fu elevato in alto sotto i loro occhi e una nube lo sottrasse al loro sguardo. E poiché essi stavano fissando il cielo mentre egli se n’andava, ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero: “Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che è stato di tra voi assunto fino al cielo, tornerà un giorno allo stesso modo in cui l’avete visto andare in cielo”.

LA FEDE DELLA CHIESA

“Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu assunto in cielo e sedette alla destra di Dio” (Mc 16,19). Il Corpo di Cristo è stato glorificato fin dall’istante della sua Risurrezione, come lo provano le proprietà nuove e soprannaturali di cui ormai gode in permanenza. Ma durante i quaranta giorni nei quali egli mangia e beve familiarmente con i suoi discepoli e li istruisce sul Regno, la sua gloria resta ancora velata sotto i tratti di una umanità ordinaria. L’ultima apparizione di Gesù termina con l’entrata irreversibile della sua umanità nella gloria divina simbolizzata dalla nube e dal cielo ove egli siede ormai alla destra di Dio.

L’Ascensione di Cristo segna l’entrata definitiva dell’umanità di Gesù nel dominio celeste di Dio da dove ritornerà , ma che nel frattempo lo cela agli occhi degli uomini .

Gesù Cristo, Capo della Chiesa, ci precede nel Regno glorioso del Padre perché noi, membra del suo Corpo, viviamo nella speranza di essere un giorno eternamente con lui.

Gesù Cristo, essendo entrato una volta per tutte nel santuario del cielo, intercede incessantemente per noi come il mediatore che ci assicura la perenne effusione dello Spirito Santo.
(Dal Catechismo della Chiesa Cattolica 659: 665-667)

MEDITAZIONE

Celebriamo l’ascensione del Signore al cielo con lo stesso corpo con il quale è risorto. La festa annuale non rinnova il fatto ma lo richiama alla memoria. Saliamo ora insieme a lui con il cuore; abbiamo la certezza che lo seguiremo anche con il corpo. Non per niente ora abbiamo ascoltato l’invito: In alto il cuore; né senza motivo l’Apostolo ci esorta con le parole: Se siete risorti con Cristo, cercate le cose del cielo, dov’è Cristo, assiso alla destra del Padre: aspirate alle cose di lassù e non a quelle della terra (Col 3, 1-2). Alzatevi dalla terra; non potendo il corpo, voli l’anima. Alzatevi dalla terra: cioè sopportate le avversità sulla terra, pensate al riposo in cielo; comportatevi bene qui, per poter rimanere poi sempre lassù. Non c’è luogo sulla terra dove il cuore possa mantenersi integro; se rimane sulla terra si corrompe. Ognuno, se ha qualcosa di prezioso, cerca di portarlo al sicuro. E che cosa ha di più prezioso del suo cuore?

Quando ti si dice: In alto il cuore, questo devi intendere e fare. Pensa al Cristo che siede alla destra del Padre; pensa che verrà a giudicare i vivi e i morti. Pensi la fede: la fede è nella mente, la fede è nel profondo del cuore. Guarda colui che è morto per te: osservalo mentre sta ascendendo al cielo, amalo mentre sta soffrendo; osservalo mentre sta ascendendo al cielo e aggrappati a lui morente. Hai la caparra della grande promessa che ti ha fatto il Cristo: quanto ha fatto oggi, cioè la sua ascensione, è per te una promessa. (Tratto dai “Discorsi” di sant’Agostino, Serm. 265/C, 1. 2)

PREGHIAMO

Esulti di santa gioia la tua Chiesa, Signore, poiché in Cristo asceso al cielo la nostra umanità è innalzata accanto a te e noi, membra del suo corpo, viviamo nella speranza di raggiungere il nostro Capo nella gloria. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. Amen


Gli apostoli con Maria
attendono nel cenacolo lo Spirito Santo

Attesa dello Spirito Santo nel Cenacolo - Tempo di preghiera

Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua risurrezione hai dato la vita al mondo

PAROLA DI DIO

Dagli Atti degli Apostoli 1, 12-14

Allora [i discepoli] ritornarono a Gerusalemme dal monte detto degli Ulivi, che è vicino a Gerusalemme quanto il cammino permesso in un sabato. Entrati in città salirono al piano superiore dove abitavano. C’erano Pietro e Giovanni, Giacomo e Andrea, Filippo e Tommaso, Bartolomeo e Matteo, Giacomo di Alfeo e Simone lo Zelòta e Giuda di Giacomo. Tutti questi erano assidui e concordi nella preghiera, insieme con alcune donne e con Maria, la madre di Gesù e con i fratelli di lui.

LA FEDE DELLA CHIESA

Il ruolo di Maria verso la Chiesa è inseparabile dalla sua unione a Cristo e da essa direttamente deriva. “Questa unione della Madre col Figlio nell’opera della Redenzione si manifesta dal momento della concezione verginale di Cristo fino alla morte di lui”. Essa viene particolarmente manifestata nell’ora della sua Passione.

La beata Vergine ha avanzato nel cammino della fede e ha conservato fedelmente la sua unione col Figlio sino alla croce, dove, non senza un disegno divino, se ne stette ritta, soffrì profondamente con suo Figlio unigenito e si associò con animo materno al sacrificio di lui, amorosamente consenziente all’immolazione della vittima da lei generata; e finalmente, dallo stesso Cristo Gesù morente in croce fu data come madre al discepolo con queste parole: “Donna, ecco il tuo figlio”(Gv 19, 26).

Dopo l’Ascensione del suo Figlio, Maria “con le sue preghiere aiutò le primizie della Chiesa”. Riunita con gli Apostoli e alcune donne,” anche Maria implorava con le sue preghiere il dono dello Spirito, che l’aveva già presa sotto la sua ombra nell’Annunciazione”. (Dal Catechismo della Chiesa Cattolica 964, 965)

MEDITAZIONE

Il Signore promise di mandare lui stesso il Paraclito per renderci graditi a Dio. Infatti come la farina non si amalgama in un’unica massa pastosa, né diventa un unico pane senza l’acqua, così neppure noi, moltitudine disunita, potevamo diventare un’unica Chiesa in Cristo Gesù, senza l’Acqua che scende dal cielo. E come la terra arida se non riceve l’acqua non può dare frutti, così anche noi, semplice e nudo legno secco, non avremmo mai portato frutto di vita senza la Pioggia mandata liberamente dall’alto … Lo Spirito di Dio discese sopra il Signore come Spirito di sapienza e di intelligenza, Spirito di consiglio e di fortezza, Spirito di scienza e di pietà, Spirito del timore di Dio.

Il Signore poi a sua volta diede questo Spirito alla Chiesa, mandando dal cielo il Paraclito su tutta la terra, da dove, come disse egli stesso: il diavolo fu cacciato come folgore cadente. Perciò è necessaria a noi la rugiada di Dio, perché non abbiamo a bruciare e a diventare infruttuosi e, là dove troviamo l’accusatore, possiamo avere anche l’avvocato. Il Signore affida allo Spirito Santo quell’uomo incappato nei ladri, cioè noi. Sente pietà di noi e ci fascia le ferite e dà i due denari con l’immagine del re. Così imprimendo nel nostro spirito, per opera dello Spirito Santo, l’immagine e l’iscrizione del Padre e del Figlio, fa fruttificare in noi io talenti affidatici perché li restituiamo poi moltiplicati al Signore. (Tratto da S. Ireneo, Contro le eresie, Lib 3, 17, 1-3)

PREGHIAMO

Rifulga su di noi, o Padre, lo splendore della tua gloria, Cristo luce da luce, e il dono del tuo Santo Spirito confermi i cuori dei fedeli nati alla nuova vita nel tuo amore. Per Cristo nostro Signore. Amen


Gesù risorto
invia sugli apostoli lo Spirito Santo

Gesù invia lo Spirito Santo - Tempo di preghiera

Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua risurrezione hai dato la vita al mondo

PAROLA DI DIO

Dagli Atti degli Apostoli At 2, 1-6

Mentre il giorno di Pentecoste stava per finire, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un rombo, come di vento che si abbatte gagliardo, e riempì tutta la casa dove si trovavano. Apparvero loro lingue come di fuoco che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro; ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue come lo Spirito dava loro il potere d’esprimersi. Si trovavano allora in Gerusalemme Giudei osservanti di ogni nazione che è sotto il cielo. Venuto quel fragore, la folla si radunò e rimase sbigottita perché ciascuno li sentiva parlare la propria lingua.

LA FEDE DELLA CHIESA

Il giorno di Pentecoste (al termine delle sette settimane pasquali), la Pasqua di Cristo si compie nell’effusione dello Spirito Santo, che è manifestato, donato e comunicato come Persona divina: dalla sua pienezza, Cristo, Signore, effonde a profusione lo Spirito.

In questo giorno è pienamente rivelata la Trinità Santa. Da questo giorno, il Regno annunziato da Cristo è aperto a coloro che credono in lui: nell’umiltà della carne e nella fede, essi partecipano già alla comunione della Trinità Santa. Con la sua venuta, che non ha fine, lo Spirito Santo introduce il mondo negli “ultimi tempi”, il tempo della Chiesa, il Regno già ereditato, ma non ancora compiuto: Abbiamo visto la vera Luce, abbiamo ricevuto lo Spirito celeste, abbiamo trovato la vera fede: adoriamo la Trinità indivisibile, perché ci ha salvati [Liturgia bizantina, Tropario dei Vespri di Pentecoste, ripreso nelle Liturgie eucaristiche dopo la Comunione].
(Dal Catechismo della Chiesa Cattolica 731, 732)

MEDITAZIONE

Perché il Signore ha voluto darci solamente dopo la sua risurrezione lo Spirito, dal quale ci provengono i massimi benefici, in quanto per suo mezzo viene riversata nei nostri cuori la carità di Dio? Per quale motivo? Perché nell’attesa della nostra risurrezione la nostra carità arda vivamente, consumi ogni attaccamento mondano, e tutta intera corra verso Dio. … Il Signore nostro Gesù Cristo, infatti, dopo che è risorto non muore più – dice l’Apostolo -, la morte non avrà più alcun potere su di lui (Rm 6, 9). Ecco che cosa dobbiamo amare. Se viviamo, se crediamo in colui che è risorto, egli ci darà cose ben diverse da quelle che qui amano quelli che non amano Dio, i quali tanto più amano le cose di quaggiù quanto meno amano Dio, e tanto meno quanto più amano lui. Ma vediamo che cosa ci ha promesso non ricchezze terrene e temporali, non onori e potenza di questo mondo …. non la salute del corpo; non … una vita lunga … non la bellezza del corpo … Niente di tutto questo ci ha promesso colui che ha detto: Chi crede in me venga e beva; e dal suo seno fluiranno torrenti d’acqua viva. Ci ha promesso la vita eterna, dove niente dovremo temere, dove saremo al sicuro d’ogni turbamento … Essendo tale la promessa che il Signore ha fatto a coloro che lo amano, e ardono della carità dello Spirito Santo, per questo non volle dare lo Spirito stesso se non dopo la sua glorificazione, onde mostrare nel suo corpo la vita che ancora non abbiamo, ma che speriamo di avere nella risurrezione. (Tratto da S. Agostino, Omelia 32)

PREGHIAMO

O Dio che nel mistero della Pentecoste santifichi tutta la tua Chiesa in ogni popolo e nazione, diffondi i doni del tuo Santo Spirito sino ai confini della terra e continua oggi, nella comunità dei credenti, i prodigi che hai operato agli inizi della predicazione del vangelo. Per Cristo nostro Signore. Amen


CONCLUSIONE

Preghiamo

O Dio, che nella gloriosa risurrezione del tuo Figlio hai ridato la gioia al mondo intero, per intercessione di Maria vergine concedi a noi di godere la luce della vita senza fine. Amen

Nel nome del Padre e dei Figlio e dello Spirito santo. Amen


Cos’è la Via Lucis

In tempi recenti, si è venuto diffondendo un pio esercizio denominato Via lucis. In esso, a guisa di quanto avviene nella Via Crucis, i fedeli, percorrendo un cammino, considerano le varie apparizioni in cui Gesù – dalla Risurrezione all’Ascensione, in prospettiva della Parusia – manifestò la sua gloria ai discepoli in attesa dello Spirito promesso (cf. Gv 14, 26; 16, 13-15; Lc 24, 49), ne confortò la fede, portò a compimento gli insegnamenti sul Regno, definì ulteriormente la struttura sacramentale e gerarchica della Chiesa. Attraverso il pio esercizio della Via lucis, i fedeli ricordano l’evento centrale della fede – la Risurrezione di Cristo – e la loro condizione di discepoli che nel Battesimo, sacramento pasquale, sono passati dalle tenebre del peccato alla luce della grazia (cf. Col 1, 13; Ef 5, 8).

Per secoli la Via Crucis ha mediato la partecipazione dei fedeli al primo momento dell’evento pasquale – la Passione – e ha contribuito a fissarne i contenuti nella coscienza del popolo. Analogamente, nel nostro tempo, la Via lucis, a condizione che si svolga con fedeltà al testo evangelico, può mediare efficacemente la comprensione vitale dei fedeli del secondo momento della Pasqua del Signore, la Risurrezione.

La Via lucis può divenire altresì un’ottima pedagogia della fede, perché, come si dice, «per crucem ad lucem». Infatti con la metafora del cammino, la Via lucis conduce dalla constatazione della realtà del dolore, che nel disegno di Dio non costituisce l’approdo della vita, alla speranza del raggiungimento della vera meta dell’uomo: la liberazione, la gioia, la pace, che sono valori essenzialmente pasquali.

La Via lucis, infine, in una società che spesso reca l’impronta della “cultura della morte”, con le sue espressioni di angoscia e di annientamento, è uno stimolo per instaurare una “cultura della vita”, una cultura cioè aperta alle attese della speranza e alle certezze della fede.
Congregazione per il Culto Divino e la disciplina dei Sacramenti, Direttorio su pietà popolare e liturgia. Principi e orientamenti, 15

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Tempo di preghiera

La preghiera è un cammino che ci porta verso Dio. E' un percorso impegnativo che, a volte, sembra essere superiore alle nostre forze e capacità. Ma con il Suo aiuto possiamo cercare di intraprendere questo viaggio con il sostegno della Chiesa, coi suoi Sacramenti e con i nostri fratelli. Buona preghiera.

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2 risposte

  1. Tempo di preghiera ha detto:

    Benvenuto, caro Giuseppe. Accompagnare chi si trova nel momento del passaggio all’altra vita, è cosa davvero delicata e gravosa. Ci vuole molta preparazione spirituale, cosa che tu cerchi di approfondire.
    Ti consiglio Ars moriendi («L’arte di morire») è il nome di due scritti latini, correlati tra loro, che contengono suggerimenti sui protocolli e le procedure per una buona morte, con dei testi su come «morire bene» secondo i precetti cristiani del tardo Medioevo. Sono stati scritti intorno tra il 1415 e il 1450, in un periodo in cui la società aveva assistito agli orrori della peste nera e alle conseguenti rivolte popolari (la storia pare riperti oggi con questa nuova peste). La sua popolarità era tale che fu tradotta nella maggior parte delle lingue dell’Europa occidentale, e fu la prima opera che diede il via a una successiva tradizione letteraria occidentale di guide sulla morte.
    In origine ci fu una versione lunga, e poi una versione breve, quest’ultima costituita da undici xilografie istruttive in modo da poter essere spiegata e memorizzata facilmente anche da chi non sapeva leggere. Puoi facilmente trovare in librerie religiose traduzioni dal latino di questa opera spirituale che ti sarà utile, per te stesso e per i fratelli che ti troverai ad assistere. Ti auguro ogni bene e il Signore ti benedica per quest’opera spirituale che compi con tanto amore per i fratelli.

  2. Giuseppe Amedeo ha detto:

    Sono un Operatore di PdS, ho avuto modo di diventare compagno di viaggio verso la Casa del Padre di diversi fratelli. Desidero consultare antichi trattati della Buona Morte. Speranzoso di vostra gradita risposta, ringrazio e porgo cordiali saluti. Nm 6,24-26 Diocibenedica

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