VI Domenica del Tempo Ordinario – Anno B

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LETTURE:Lv 13,1-2.45-46; Sal 31; 1 Cor 10,31-11,1;Mc 1,40-45

L’esperienza della malattia e della sofferenza è sempre qualcosa di cui non riusciamo a comprendere pienamente il senso. Tuttavia nel Vangelo troviamo una indicazione chiara: Dio non ama la sofferenza. Gesù ha compassione per tutti gli ammalati. La malattia non è un bene per l’uomo, non è voluta da Dio, è un momento di prova. Lottare contro di essa non solo è legittimo, ma significa mettersi dalla parte di Dio. La figura del lebbroso, nella Liturgia odierna, è l’immagine dell’uomo escluso che solo in Dio può trovare la sua difesa.

In ogni Eucaristia il Sacerdote ripete le parole di Gesù: «Questo è il calice del mio sangue… versato… in remissione dei peccati». Per il Signore non ci sono limiti o persone inguaribili, intoccabili. Egli è morto perché noi fossimo salvi. E si è donato a noi nell’Eucaristia per entrare direttamente in contatto con ogni miseria e guarirla.

– Benedici il Signore (Benedici il Signore)

– Cristo vivente (Cristo ieri oggi sempre)

– Chiesa di Cristo (Rep. Naz. Canti Liturgici)

– Benedici questa vita (Venite a me)

– La mia vita (Turoldo. Salmi)

– Saldo è il mio cuore (Cristo nostra salvezza)

– Gustate e vedete (Pane di vita nuova)

– Gustate e vedete (G. Liberto)

– Noi crediamo in te (NcdP)

– Quello che abbiamo udito (Rep. Naz. Canti Liturgici)

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Tempo di preghiera

La preghiera è un cammino che ci porta verso Dio. E' un percorso impegnativo che, a volte, sembra essere superiore alle nostre forze e capacità. Ma con il Suo aiuto possiamo cercare di intraprendere questo viaggio con il sostegno della Chiesa, coi suoi Sacramenti e con i nostri fratelli. Buona preghiera.

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