Ascensione del Signore

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Ascensione - Tempo di preghiera

L’Ascensione del Signore è il coronamento della Sua Risurrezione. È l’entrata ufficiale in quella gloria che spettava al Risorto dopo le umiliazioni del Calvario; è il ritorno al Padre da lui già annunciato il giorno di Pasqua: “Io salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro” (Gv 20,17) aveva detto alla Maddalena. E ai discepoli di Emmaus: “Non doveva forse il Messia patire tali cose, ed entrare poi nella sua gloria?” (Lc 24, 26). Questo modo di esprimersi indica non tanto un ritorno e una gloria future, ma immediati, già presenti perché strettamente connessi alla Risurrezione. Tuttavia per confermare i discepoli nella fede era necessario che ciò avvenisse in modo visibile, come si verificò quaranta giorni dopo la Pasqua. Quelli che avevano visto il Signore morire in croce, tra insulti e derisioni, dovevano essere i testimoni della sia suprema esaltazione al cielo.

Gli Evangelisti riferiscono il fatto con molta sobrietà e tuttavia il loro racconto fa risaltare la potestà di Cristo e la sua gloria: “È stato dato a me ogni potere nel cielo e sulla terra”, si legge in Matteo (28, 18) e Marco aggiunge: “il Signore Gesù … fu assunto in cielo e si assise alla destra di Dio” (16, 19). Luca invece ricorda l’ultima grande benedizione di Cristo agli Apostoli: “nel benedirli si staccò da loro e si sollevava verso il cielo” (24, 51). Anche negli ultimi discorsi di Gesù rifulge la sua maestà divina. Egli parla come chi può tutto e predice ai discepoli che nel suo nome “cacceranno demoni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e se berranno qualche cosa di mortifero non recherà loro danno, imporranno le mani ai malati e guariranno” (Mc 16, 17-18)). Gli Atti degli Apostoli attestano la realtà di tutto questo. Luca poi, sia nella conclusione del suo Vangelo sia negli Atti, parla della grande promessa dello Spirito Santo che conferma gli Apostoli nella missione e nei poteri ricevuti da Cristo: “Ed ecco, io manderò su di voi quello che il Padre mio ha promesso” (Lc 24, 49); “riceverete forza dalla venuta dello Spirito Santo su di voi, e sarete miei testimoni … fino all’estremità della terra. E detto questo si levò in alto alla loro vista, e una nuvola lo sottrasse ai loro occhi” (At 1, 8-9). Spettacolo esaltante che lasciò gli Apostoli attoniti “fissando il cielo”, finché due angeli non vennero a scuoterli.

Scrive Sant’Agostino sull’Ascensione del Signore
“Innalzati sui cieli, o Dio … tu che rimanesti rinchiuso nel seno di una madre, che fosti formato da colei che tu stesso formasti … tu che il vecchio Simeone conobbe piccolo e celebrò grande, che la vedova Anna vide lattante e riconobbe onnipotente; tu che soffristi la fame e la sete per noi, che ti affaticasti nelle peregrinazioni per noi … tu, arrestato, legato, flagellato , coronato di spine, appeso al legno della croce, trafitto da una lancia; tu, morto e sepolto, innalzati sui cieli, o Dio! (Sr 262,4)
La tua Risurrezione, o Signore, è la nostra speranza, la tua Ascensione è la nostra glorificazione. Fa’ che ascendiamo con te e che il nostro cuore si innalzi a te. Ma fa’ che, innalzandoci, non ci inorgogliamo ne’ presumiamo dei nostri meriti quasi fossero nostra proprietà; fa’ che abbiamo il cuore in alto, ma presso di te, poiché innalzare il cuore ma non a te è superbia, innalzarlo a te è sicurezza. Tu che ascendi al cielo ti sei fatto nostro rifugio …
Chi è colui che ascende? Quegli stesso che è disceso. Sei disceso, Signore, per sanarmi, sei asceso per elevarmi. Se mi innalzo da me cado, se mi innalzi tu rimango saldo … A te che risorgi dico:”Signore, tu sei la mia speranza; a te che ascendi al cielo: tu sei il mio rifugio (Sr 261, 11).

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Tempo di preghiera

La preghiera è un cammino che ci porta verso Dio. E' un percorso impegnativo che, a volte, sembra essere superiore alle nostre forze e capacità. Ma con il Suo aiuto possiamo cercare di intraprendere questo viaggio con il sostegno della Chiesa, coi suoi Sacramenti e con i nostri fratelli. Buona preghiera.

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