Novena ai Santi Giacomo e Filippo Apostoli

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Santi Giacomo e Filippo - Tempo di preghiera

La novena ai Santi Giacomo e Filippo si recita,
per intero e per nove giorni,
dal 24 Aprile al 2 Maggio

Nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo. Amen

Glorioso S. Giacomo, che fino dai più teneri anni menaste una vita sì austera e sì santa da essere comunemente qualificato per Giusto, e faceste dell’orazione la vostra delizia per modo che lo vostre ginocchia si incallirono come quelle di un cammello, impetrate a noi tutti la grazia di mortificare continuamente la nostra carne con gli esercizi della penitenza; rinvigorendo sempre il nostro spirito con la continua pratica dell’orazione. 

Gloria al Padre …

Glorioso S. Giacomo, che, chiamato da Gesù Cristo all’apostolato, insieme al fratello Taddeo, vi corrispondeste così fedelmente da venir da lui stesso distinto con l’apparirvi particolarmente dopo la sua risurrezione; quindi destinato a vescovo di Gerusalemme, formaste per ventinove anni l’edificazione e la delizia di tutti quanti i fedeli, a cui, non solo con l’esempio e con la predicazione, ma ancora con le lettere le più eloquenti, inculcaste la necessità indispensabile di vivificare con le opere la propria fede, nè mai cessaste di guadagnare nuove anime alla Religione, anche allora che, precipitato dall’alto di una loggia, e spietatamente percosso coi più pesanti bastoni per avere predicata pubblicamente la divinità di Gesù Cristo, tutto nuotante nel vostro sangue, imploraste da Dio il perdono a tutti i vostri nemici, ottenete a noi tutti la grazia di corrisponder sempre fedelmente a tutti i divini favori, adempiendo con ogni esattezza tutti nostri doveri procurando sempre il miglior bene a tutti i nostri fratelli, e tenendoci sempre disposti a tollerar qualunque male piuttosto che tradire minimamente la causa santissima di nostra fede. 

 Gloria al Padre …

Glorioso S. Filippo, che, elevato da Gesù Cristo all’ordine di suo apostolo, foste da lui stesso in modo speciale istruito della sua unione e consustanzialità con l’eterno suo Padre, voi, che, destinato a predicare il Vangelo ai popoli barbari della Scizia, adempiste con tanta perfezione l’affidatovi incarico, da sbandire interamente la idolatria da tutte le terre da voi evangelizzate; per quella generosità con cui affrontaste il martirio allorquando venuto a Gerapoli nella Frigia, e appeso ad una Croce in odio della fede, anziché sottrarvi alla morte, come da voi si poteva, domandaste di consumare il vostro sacrificio, e trovaste quindi in una tempesta di sassi la morte da voi tanto desiderata, impetrate a noi tutti la grazia di non rifiutare giammai la mistica croce dei patimenti, e di portarla con allegrezza quando ci viene indossata, per così partecipare un qualche giorno alla vostra gloria nel cielo, dopo di avere imitata la santità vostra sopra la terra. 

 Gloria al Padre …

Nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo. Amen


DAL MARTIROLOGIO ROMANO

Filippo, pescatore di Betsaida, in Galilea, fu fra i primi ad essere chiamato da Gesù vicino a sé; conosciamo la sua immediata risposta alla chiamata di Gesù dall’entusiasmo con il quale comunica subito l’incontro a Natanaele: “Vieni e vedi” lo invita, rispondendo alla sua incredula reazione (Gv 1, 43 ss.). Giovanni lo cita in diversi episodi: prima della moltiplicazione dei pani, quando Gesù “per metterlo alla prova” chiede a Filippo dove poter provvedere il pane per sfamare tanta gente (Gv 6, 5-6); dopo l’ingresso messianico a Gerusalemme è a Filippo che si rivolgono alcuni greci che vogliono vedere Gesù (Gv 12, 20-22) ed è Filippo stesso che durante l’Ultima Cena chiede al Maestro di mostrare loro il Padre (Gv 14, 8) a testimonianza che solo per il dono dello Spirito dopo la Risurrezione gli apostoli comprenderanno la verità di Gesù, Cristo, Figlio di Dio e la missione loro affidata. Le altre notizie che si hanno di Filippo sono leggendarie. È comunque probabile che, dopo la Pentecoste, Filippo abbia attraversato l’Asia Minore spingendosi fino alla Scizia (dalle parti dell’attuale Ucraina) e poi nella Frigia (nell’attuale Turchia asiatica), nella cui capitale, Gerapoli, sarebbe stato martirizzato su una croce decussata, cioè a forma di X e con la testa all’ingiù. Dopo diverse vicende le sue reliquie sarebbero state trasportate a Roma e sepolte nella basilica dei Dodici Apostoli.

Giacomo, detto il Minore per distinguerlo dal fratello Giovanni, divenne vescovo di Gerusalemme dopo la morte di Giacomo il Maggiore e la partenza di Pietro. Occupo’ una posizione di rilievo negli Atti degli Apostoli ed e’ autore di una lettera ” cattolica ” alle ” dodici tribù’ della diaspora”, che e’ come un’eco del “Discorso della montagna”. Il suo ascetismo gli conquisto’ la stima anche di ebrei ortodossi, molti dei quali si convertirono. Sembra sia stato lapidato nel 62 d.C..

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Tempo di preghiera

La preghiera è un cammino che ci porta verso Dio. E' un percorso impegnativo che, a volte, sembra essere superiore alle nostre forze e capacità. Ma con il Suo aiuto possiamo cercare di intraprendere questo viaggio con il sostegno della Chiesa, coi suoi Sacramenti e con i nostri fratelli. Buona preghiera.

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