Lunedì Santo

Questo post è stato letto 12458 volte

Unzione betania - Tempo di preghiera

Il Lunedì Santo siamo condotti a Betania,

sei giorni prima della Pasqua.

Il racconto è nel
Vangelo di San Giovanni
(12,1-11)

In casa di amici, ha luogo un banchetto.
Marta serve, Lazzaro, che Gesù ha risuscitato, è uno dei commensali;
Maria, presa una libbra di nardo puro, cosparge e lava i piedi di Gesù con il profumo che si spande e riempie tutta la casa.

Il momento è densamente significativo: alcuni si scandalizzano ma Gesù gradisce molto il gesto d’amore folle della donna.

In realtà, quel profumo è per la sua sepoltura.
Quando, infatti, egli morirà e sarà sepolto, poiché gli amici non avranno il tempo per tergere il suo corpo e profumarlo come avrebbero voluto, il solo profumo che rimane è quello di Betania.

Esso resta anche come segno della dedizione e consegna di Maria al Maestro, come se lei stessa fosse divenuta il profumo di Gesù.
La sola unzione che Gesù ha ricevuto in vista della morte, è questa.

In questo Lunedì leggiamo il
primo Canto del Servo del Signore
(Is 42,1-7) 

Ecco il mio servo che io sostengo,
il mio eletto di cui mi compiaccio.
Ho posto il mio spirito su di lui;

egli porterà il diritto alle nazioni.

Non griderà né alzerà il tono,

non farà udire in piazza la sua voce,
non spezzerà una canna incrinata,

non spegnerà uno stoppino dalla fiamma smorta.

Proclamerà il diritto con fermezza;

non verrà meno e non si abbatterà,
finché non avrà stabilito il diritto sulla terra;

e per la sua dottrina saranno in attesa le isole.

Così dice il Signore Dio che crea i cieli e li dispiega,

distende la terra con ciò che vi nasce,
dà il respiro alla gente che la abita

e l’alito a quanti camminano su di essa:

“Io, il Signore, ti ho chiamato per la giustizia

e ti ho preso per mano;
ti ho formato e stabilito come alleanza del popolo

e luce delle nazioni,
perché tu apra gli occhi ai ciechi

e faccia uscire dal carcere i prigionieri,
dalla reclusione coloro che abitano nelle tenebre.”


RIFLESSIONI E PREGHIERE
PER IL LUNEDÌ SANTO

Quali garanzie vorresti Tu dal mio amore per Te?

I giorni di questa settimana, cominciata con la Domenica delle Palme, vengono indicati con l’appellativo di “santi”. Si vuole esprimere un sentimento di particolare fedeltà verso Dio, il solo santo, e si vuole anche invitare a vivere la “conformità” a Cristo Gesù con un’attenzione di grande imitazione e di totale dedizione.
Ci piace oggi avvicinarci a lui e contemplarlo nel suo silenzio.
È impressionante il silenzio o, meglio, la solitudine in cui visse Gesù durante tutta la sua vita sulla terra. Tutti accorrevano da lui e molti lo applaudivano. Ma lui sapeva bene che lo facevano per interesse. Avevano sempre qualcosa da chiedergli non da dargli.
Quando scendeva la sera e tutti tornavano a casa, lui restava solo, sul monte o nel giardino o nel deserto. Gli altri, anche i discepoli, dormivano o litigavano pretendendo, spesso, posti d’onore.
Ci impressiona il “silenzio odierno” di Gesù.
Il “silenzio” a cui viene condannato da quanti che, pur avendo ricevuto da lui il compito di evangelizzatori, parlano di tante cose e non di lui e se parlano di lui lo fanno spesso da saccenti, da grandi professori.
Ci sembra che Gesù nel suo silenzio ripeta: “Questo popolo mi adora con le labbra”. Gesù taceva.
Tacque quando lo condannarono.
Tacque quando lo lasciarono solo.
Tace oggi, non perché non ama ma perché rimane sempre il “servo”, colui che annunzia la sua legge al mondo, ma non viene creduto né amato.
Per quel Servo, chiamato Gesù, non ci fu posto nell’albergo, e non ce ne sarà mai finché gli uomini non cacceranno dalla loro casa-santuario tutti i profanatori, i venditori di futilità.
Quali dolci e profondi colloqui avevi Gesù con Maria, la Madre tua piena di grazia?

Aiutami, Signore, a rimuovere la pietra sepolcrale che ostruisce la mia casa perché tu possa entrare in me. 

(brano tratto dal libretto Quaresima
Il cammino di conformità a Cristo Gesù – di N. Giordano)


PREGHIERA PER IL LUNEDÌ SANTO

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen

Signore,
in questo periodo di preparazione alla Pasqua
impariamo a esserTi riconoscenti per la vita che ci hai donato
sacrificandoTi sulla croce.
A volte crediamo di essere soli e deboli
nell’affrontare le difficoltà,
dimenticandoci di quanto Tu sia stato forte
nell’affrontare la Tua Passione
e di quanto Tu ci sia sempre vicino.
Preghiamo affinché, come Maria,
che ti cosparse i piedi di nardo,
possiamo ogni giorno, con piccoli gesti,
onorarTi, lodarTi e dimostrarTi
che Tu sei sempre al centro della nostra vita. Amen


LITANIE DEL PENTIMENTO

Signore, pietà. Signore, pietà
Cristo, pietà. Cristo, pietà
Signore, pietà. Signore, pietà

Cristo, ascoltaci. Cristo, ascoltaci
Cristo, esaudiscici. Cristo, esaudiscici 

Padre del cielo, che sei Dio.
Abbi pietà di noi
Figlio, Redentore del Mondo, che sei Dio.
Abbi pietà di noi
Spirito Santo, che sei Dio.
Abbi pietà di noi
Santa Trinità, unico Dio,
Abbi pietà di noi

O Dio clemente, che manifesti la Tua onnipotenza e la Tua bontà
abbi pietà di noi

O Dio, che pazientemente aspetti il peccatore
abbi pietà di noi

O Dio, che affettuosamente lo inviti a pentirsi
abbi pietà di noi

O Dio, che tanto gioisci del suo ritorno a Te
abbi pietà di noi

Di ogni peccato
mi pento di cuore, o mio Dio

Di ogni peccato in pensieri e parole
mi pento di cuore, o mio Dio

Di ogni peccato in opere ed omissioni
mi pento di tutto cuore, o mio Dio

Di ogni peccato commesso contro la carità
mi pento di tutto cuore, o mio Dio

Per ogni rancore nascosto nel mio cuore
mi pento di tutto cuore, o mio Dio 

Per non aver accolto il povero
mi pento di tutto cuore, o mio Dio

Per non aver visitato l’ammalato ed il bisognoso
mi pento di tutto cuore, o mio Dio

Per non aver cercato la Tua Volontà
mi pento di tutto cuore, o mio Dio

Per non aver perdonato volentieri
mi pento di tutto cuore, o mio Dio

Per ogni forma d’orgoglio e di vanità
mi pento di tutto cuore, o mio Dio

Della mia prepotenza e di ogni forma di violenza
mi pento di tutto cuore, o mio Dio

D’aver dimenticato il Tuo amore per me
mi pento di tutto cuore, o mio Dio

Di aver offeso il Tuo Amore infinito
mi pento di tutto cuore, o mio Dio

Perchè ho ceduto alla menzogna e all’ingiustizia
mi pento di tutto cuore, o mio Dio

O Padre, guarda il tuo Figlio morto in croce per me:

è in Lui, con Lui e per Lui che ti presento il mio cuore, pentito di averti offeso e pieno di ardente desiderio di amarti, di meglio servirti, di fuggire il peccato e di evitarne tutte le occasioni. Non rigettare un cuore contrito ed umiliato; ed io spero, con viva fiducia di essere esaudito.

PREGHIAMO

Manda su noi, Signore, il Tuo Santo Spirito, che purifichi con la penitenza i nostri cuori, e ci trasformi in sacrificio a Te gradito; nella gioia di una vita nuova loderemo sempre il Tuo Nome santo e misericordioso. Per Cristo nostro Signore. Amen

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen

Questo post è stato letto 12458 volte

Tempo di preghiera

La preghiera è un cammino che ci porta verso Dio. E' un percorso impegnativo che, a volte, sembra essere superiore alle nostre forze e capacità. Ma con il Suo aiuto possiamo cercare di intraprendere questo viaggio con il sostegno della Chiesa, coi suoi Sacramenti e con i nostri fratelli. Buona preghiera.

Potrebbero interessarti anche...

2 risposte

  1. Tempo di preghiera ha detto:

    Grazie a te, cara Ester, per l’unione di preghiera

  2. Ester ha detto:

    Abbiamo pregato e grazie a voi che ci avete dato la possibilità. Lo faremo domani. Grazie per la vostra presenza

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *