Annunciazione del Signore – Anni A – B – C

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LETTURE: Is 7,10-14; Sal 39; Eb 10,4-10; Lc 1,26-38

Indicazioni Liturgiche

Nella solennità odierna — la cui data è fissata in relazione al 25 Dicembre, Natale di Gesù — celebriamo la fede di Maria, la Mamma di Gesù e l’opera dello Spirito Santo che la prepara ad accogliere il Verbo di Dio nella sua mente, obbedendo al mistero, nel suo cuore, amando, e nel suo grembo, dando al Verbo la nostra natura umana.

La stupenda pagina evangelica dell’annuncio dell’angelo a Maria che sarebbe diventata la Madre del Salvatore, trovò fin dal sec. II una precisa espressione nelle formule del Credo e nell’arte cristiana. Solo dal sec. VII in poi il mistero dell’Annunciazione fu celebrato con particolare solennità il 25 marzo, nove mesi prima della nascita del Signore, e giorno in cui – secondo la tradizione di antichi martirologi e di alcuni calendari medievali – sarebbe avvenuta la crocifissione di Gesù.

Celebrare la solennità dell’Annunciazione del Signore in un tempo liturgico in cui la Chiesa tende verso la Pasqua, può apparire una stranezza. Va tuttavia notato che il mistero dell’Incarnazione del Verbo eterno di Dio è finalizzato al Mistero pasquale, il Mistero (progetto) di Cristo. Come curiosità, il 25 Marzo era una data simbolica e prestigiosa per l’inizio della nuova era cristiana (inizio anno); così tante altre feste erano datate in questo giorno. Ora resta solo questa, 9 mesi prima del Natale. Quella di oggi non è la festa di Maria, ma una solennità molto importante, perché celebra l’annuncio dell’angelo a Maria, l’inizio dell’incarnazione, il meraviglioso incontro tra il divino e l’umano, tra il tempo e l’eternità. E’ il Signore che si incarna in Maria. E’ Dio che sceglie, come Madre del proprio Figlio, una fanciulla ebrea, a Nazareth in Galilea. Nella Liturgia odierna, l’incarnazione è definita il grande segno dato da Dio agli uomini e l’inizio del grande sacrificio, quello per cui Gesù dice al Padre: «Ecco, io vengo a fare la tua volontà». Si tratta del sacrificio perfetto, unico e definitivo, sostitutivo delle tante vittime sacrificali del Vecchio Testamento, che l’umanità offre a Dio attraverso Cristo. Già in questa totale offerta di Gesù al Padre per noi, si può cogliere il coinvolgimento pieno di Maria, che al termine del colloquio con l’angelo dà il suo “Sì!” con una espressione molto eloquente. Non dice solamente farò quanto hai detto, mi impegnerò a compiere questo servizio, ma esprime una consacrazione: «Sia fatto di me – della mia persona – quello che hai detto».

L’Annunciazione a Maria ci pone di fronte ad una grande verità: ognuno di noi ha avuto un’ “annunciazione” personale. Se esaminate la vostra vita passata, troverete un’esperienza che è stata decisiva; forse non ebbe allora conseguenze immediate, o almeno non vi sembrò ma, ripensandoci adesso, vi accorgete che è stata fondamentale, sia essa la scuola che avete frequentato, un libro che avete letto, un discorso che avete ascoltato, una frase delle Scritture che vi ha colpito, gli amici a cui vi siete sentiti uniti o un ritiro che avete fatto. Era il Dio di Maria di Nazareth che si annunciava a voi. Voi avete, dunque, avuto una “vostra” annunciazione. E se non avete risposto “sì”, o se avete pronunciato soltanto un “sì” timido? Basta riconoscere l’annunciazione ora e cercare di recuperare il tempo perduto vivendo per Dio e per gli altri.

PROPOSTA CANTI:

INTROITO

– Rallegrati, piena di grazia (Un solo Signore)

– Ave, Maris stella (gregoriano)

– Madre del Signore (Maria, speranza nostra)

PRESENTAZIONE DEI DONI

– Vergine dell’annuncio (Rep. Naz. Canti Liturgici)

– L’annunzio a Maria (Madre del Signore)

– Eccomi (Rep. Naz. Canti Liturgici)

COMUNIONE

– Quel sì d’amore (Ti ho incontrato)

– Madre fiducia nostra (Vergine Madre)

– Ave Maria (Verbum panis)

FINALE

– Come Maria, figlia di Sion (Domeniche di Avvento/A)

– Alma Redemptoris Mater (gregoriano)

– O santa Madre del Redentore (Maria speranza nostra)

– Vergine del silenzio (Nella casa del Padre)

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Tempo di preghiera

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