Preghiera a San Domenico Guzman

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S. Domenico Guzman - Tempo di preghiera

La Preghiera per San Domenico Guzman
si recita l’8 Agosto,
nella memoria liturgica del Santo

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen

O glorioso Padre nostro Domenico, che fosti esempio di penitenza e di castità affinando il tuo corpo con macerazioni, digiuni e veglie, ottienici la grazia di esercitare la virtù della penitenza con impegno totale e di custodire la purezza del cuore con una sensibilità permeata di vita nuova.

Padre nostro …
Ave Maria…
Gloria al Padre …

O grande Padre nostro Domenico, che acceso dal fuoco dell’amore divino trovasti le tue delizie nella preghiera e nell’intima unione con Dio, ottienici la fedeltà nella pratica quotidiana dell’orazione, un fervido amore verso Dio e la grazia di adempiere sempre meglio, di giorno in giorno, i suoi precetti.

Padre nostro …
Ave Maria…
Gloria al Padre …

O glorioso Padre nostro Domenico, che, pieno di zelo per la salvezza delle anime, predicasti con assiduità la parola evangelica e fondasti l’Ordine dei Predicatori per la difesa della vera fede e per la conversione dei peccatori, prega Dio per noi, affinché ci conceda la grazia di amare sinceramente i nostri fratelli e di aiutarli con preghiere e opere buone, per la loro santificazione e la loro eterna salvezza.

Padre nostro …
Ave Maria…
Gloria al Padre …

Prega per noi, Santo Padre Domenico
E saremo degni delle promesse di Cristo.

Preghiamo

Per intercessione di S. Domenico, nostro Padre e Protettore, ti supplichiamo, Dio Onnipotente, di sollevarci dal peso dei nostri peccati. Per Cristo nostro Signore. Amen

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen


OPPURE

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen

Luce della Chiesa,
Dottore di verità,
Rosa di pazienza,
Avorio di castità,
gratuitamente
hai effuso
l’acqua della sapienza:
predicatore della grazia,
ricongiungi anche noi
tra i beati del cielo.

Prega per noi, Santo padre Domenico.
E saremo degni delle promesse di Cristo.

Preghiamo

Ti supplichiamo Dio onnipotente, per intercessione di San Domenico nostro Padre,  di sollevarci dal peso dei nostri peccati. Per Cristo nostro Signore. Amen

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen


OPPURE

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen

O dolce Padre Domenico,
non dimenticare la tua opera e intercedi presso
il Giudice supremo
a favore della tua famiglia che vive la povertà evangelica

 Gloria al Padre…

Prega per noi, Santo Padre Domenico.
perché siamo resi degni delle promesse di Cristo.

Preghiamo

O Dio che hai fatto risplendere la tua chiesa con le opere e la predicazione di san Domenico nostro Padre,  dona ai suoi figli di crescere nell’umile servizio della verità.
Per Cristo nostro Signore.  Amen

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen


OPPURE

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen

O meravigliosa speranza,
che tu hai donato a coloro che piangono nell’ora della morte
e ai tuoi fratelli per il futuro dopo la morte.

Adempi, o Padre,
quanto promettesti,
aiutandoci con le preghiere.
(Nel Tempo di Pasqua: Alleluja)

Tu che risplendesti per tanti miracoli compiuti
a favore degli infermi, rafforza la nostra debolezza, offrendoci l’aiuto di Cristo.
 
 Adempi, o Padre,
quanto promettesti,
aiutandoci con le preghiere.
(Nel Tempo di Pasqua: Alleluja)

Gloria al Padre

 Adempi, o Padre,
quanto promettesti,
aiutandoci con le preghiere.
(Nel Tempo di Pasqua: Alleluja)

Prega per noi, Santo Padre Domenico.
 E saremo degni delle promesse di Cristo.

Preghiamo

O Dio che hai fatto risplendere la tua chiesa con le opere e la predicazione di san Domenico nostro Padre,  dona ai suoi figli di crescere nell’umile servizio della verità. Per Cristo nostro Signore.  Amen

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen


DAL MARTIROLOGIO ROMANO

Domenico nacque nel 1170 a Caleruega, un villaggio montano della Vecchia Castiglia (Spagna) da Felice di Guzmán e da Giovanna d’Aza.

A 15 anni passò a Palencia per frequentare i corsi regolari (arti liberali e teologia) nelle celebri scuole di quella città. Qui viene a contatto con le miserie causate dalle continue guerre e dalla carestia: molta gente muore di fame e nessuno si muove! Allora vende le suppellettili della propria stanza e le preziose pergamene per costituire un fondo per i poveri. A chi gli esprime stupore per quel gesto risponde: “Come posso studiare su pelli morte, mentre tanti miei fratelli muoiono di fame?”

Terminati gli studi, a 24 anni, il giovane, assecondando la chiamata del Signore, entra tra i “canonici regolari” della cattedrale di Osma, dove viene consacrato sacerdote. Nel 1203 Diego, vescovo di Osma, dovendo compiere una delicata missione diplomatica in Danimarca per incarico di Alfonso VIII, re di Castiglia, si sceglie come compagno Domenico, dal quale non si separerà più.

Il contatto vivo con le popolazioni della Francia meridionale in balìa degli eretici catari, e l’entusiasmo delle cristianità nordiche per le grandi imprese missionarie verso l’Est, costituiscono per Diego e Domenico una rivelazione: anch’essi saranno missionari. Di ritorno da un secondo viaggio in Danimarca scendono a Roma (1206) e chiedono al papa di potersi dedicare all’evangelizzazione dei pagani.

Ma Innocenzo III orienta il loro zelo missionario verso quella predicazione nell’Albigese (Francia) da lui ardentemente e autorevolmente promossa fin dal 1203. Domenico accetta la nuova consegna e rimarrà eroicamente sulla breccia anche quando si dissolverà la Legazione pontificia, e l’improvvisa morte di Diego (30 dicembre 1207) lo lascerà solo. Pubblici e logoranti dibattiti, colloqui personali, trattative, predicazione, opera di persuasione, preghiera e penitenza occupano questi anni di intensa attività; cosi fino al 1215 quando Folco, vescovo di Tolosa, che nel 1206 gli aveva concesso S. Maria di Prouille per raccogliere le donne che abbandonavano l’eresia e per farne un centro della predicazione, lo nomina predicatore della sua diocesi.

Intanto alcuni amici si stringono attorno a Domenico che sta maturando un ardito piano: dare alla Predicazione forma stabile e organizzata. Insieme a Folco si reca nell’ottobre del 1215 a Roma per partecipare al Concilio Lateranense IV e anche per sottoporre il suo progetto a Innocenzo III che lo approva. L’anno successivo, il 22 dicembre, Onorio III darà l’approvazione ufficiale e definitiva. E il suo Ordine si chiamerà “Ordine dei Predicatori”.

Il 15 agosto 1217 il santo Fondatore dissemina i suoi figli in Europa, inviandoli soprattutto a Parigi e a Bologna, principali centri universitari del tempo. Poi con un’attività meravigliosa e sorprendente prodiga tutte le energie alla diffusione della sua opera. Nel 1220 e nel 1221 presiede in Bologna ai primi due Capitoli Generali destinati a redigere la “magna carta” e a precisare gli elementi fondamentali dell’Ordine: predicazione, studio, povertà mendicante, vita comune, legislazione, distribuzione geografica, spedizioni missionarie.

Sfinito dal lavoro apostolico ed estenuato dalle grandi penitenze, il 6 agosto 1221 muore circondato dai suoi frati, nel suo amatissimo convento di Bologna, in una cella non sua, perché lui, il Fondatore, non l’aveva. Gregorio IX, a lui legato da una profonda amicizia, lo canonizzerà il 3 luglio 1234. Il suo corpo dal 5 giugno 1267 è custodito in una preziosa Arca marmorea. I numerosi miracoli e le continue grazie ottenute per l’intercessione del Santo fanno accorrere al suo sepolcro fedeli da ogni parte d’Italia e d’Europa, mentre il popolo bolognese lo proclama “Patrono e Difensore perpetuo della città;”.

La fisionomia spirituale di S. Domenico è inconfondibile; egli stesso negli anni duri dell’apostolato albigese si era definito: “umile ministro della predicazione”. Dalle lunghe notti passate in chiesa accanto all’altare e da una tenerissima devozione verso Maria, aveva conosciuto la misericordia di Dio e “a quale prezzo siamo stati redenti”, per questo cercherà di testimoniare l’amore di Dio dinanzi ai fratelli. Egli fonda un Ordine che ha come scopo la salvezza delle anime mediante la predicazione che scaturisce dalla contemplazione: contemplata aliis tradere sarà la felice formula con cui s.Tommaso d’Aquino esprimerà l’ispirazione di s. Domenico e l’anima dell’Ordine. Per questo nell’Ordine da lui fondato hanno una grande importanza lo studio, la vita liturgica, la vita comune, la povertà evangelica.

Ardito, prudente, risoluto e rispettoso verso l’altrui giudizio, geniale sulle iniziative e obbediente alle direttive della Chiesa, Domenico è l’apostolo che non conosce compromessi né irrigidimenti: “tenero come una mamma, forte come un diamante”, lo ha definito Lacordaire.

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Tempo di preghiera

La preghiera è un cammino che ci porta verso Dio. E' un percorso impegnativo che, a volte, sembra essere superiore alle nostre forze e capacità. Ma con il Suo aiuto possiamo cercare di intraprendere questo viaggio con il sostegno della Chiesa, coi suoi Sacramenti e con i nostri fratelli. Buona preghiera.

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