II Domenica di Quaresima – Anno A

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LETTURE: Gn 12,1-4a; Sal 32; 2 Tm 1,8b-10; Mt 17,1-9

Indicazioni Liturgiche

Nella seconda tappa della nostra Quaresima abbandoniamo il deserto per raggiungere il monte della Trasfigurazione: è qui che contempliamo una solenne teofania. La luce della divinità avvolge Cristo e verso di lui convergono la legge e i profeti, incarnati da Elia e Mosè. Culmine di questa epifania è la voce del Padre che orienta l’umanità verso il Figlio: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo».

Il contesto della trasfigurazione di Gesù ci aiuta a comprendere anche il senso della Liturgia, che ci propone questo evento nel cammino che ci porta verso la Pasqua. Il nesso fra Trasfigurazione e Pasqua tocca sia l’aspetto doloroso sia quello luminoso della vita di Gesù. Come furono coinvolti i discepoli, oggi la Liturgia coinvolge noi in una esperienza che può rafforzare la nostra sequela di Gesù: Gesù ci è rivelato da Dio come colui che ci apre continuamente una strada verso la vera vita.

Lo scenario cambia: Domenica scorsa eravamo con Gesù nel deserto, per affrontare assieme a lui la tentazione. Ora egli ci conduce – assieme a Pietro, Giacomo e Giovanni – su un alto monte per offrirci un momento di consolazione e di speranza. Quello che avviene è, chiaramente, un anticipo del compimento. Proprio per questo non si può pretendere di fermarsi: questa tappa, in cui la gloria di Dio appare sul volto e su tutta la persona di Gesù, ha lo scopo di sostenere i discepoli nel percorso che guida a Gerusalemme e, soprattutto, nei frangenti drammatici della passione e morte di Gesù.

La Liturgia della Parola nell’Eucaristia domenicale è il luogo dove avviene ciò che è successo al Tabor, cioè il sacramento del parlare di Dio, qui, ora, per noi.

Per tutto il tempo di Quaresima l’Aula liturgica sia completamente spoglia; si usi l’incenso, si sostituisca opportunamente l’Atto penitenziale con il Rito domenicale dell’aspersione con l’acqua benedetta.

Oggi, in particolare, la Comunità cristiana è chiamata a dare importanza alla Parola di Dio proclamata, per rispondere all’invito di Dio fatto sul monte della trasfigurazione: «Ascoltatelo!». Tutta la Scrittura proclamata dall’ambone trova il suo riferimento ultimo nell’annunzio del Vangelo, verso il quale la Chiesa riserva particolari gesti di venerazione, come il bacio e l’incensazione. Quindi, anche oggi, come e più di sempre, è utile l’uso del Libro del Vangeli accompagnato dall’incenso e dai ceri.

L’ascolto della Parola non è un atteggiamento spontaneo e tuttavia si tratta di un elemento essenziale della vita del credente. È necessario aiutare chi partecipa all’assemblea a coglierne l’importanza.

La nota caratterizzante questa celebrazione sarà, dunque, lo sguardo rivolto a Gesù, come a colui nel quale viene a noi la vicinanza fedele di Dio. Si ha così a disposizione pure un criterio per la scelta dei canti.

PROPOSTA CANTI

Introito

– Signore, mostrami il tuo volto (Domeniche di Quaresima/A)

– Il tuo volto, Signore (Domeniche di Quaresima/C)

– Chi mi seguirà (Rep. Naz. Canti Liturgici)

– E’ bello per noi stare qui (Guidati nel deserto)

Aspersione

– Purificami, o Signore (Rep. Naz. Canti Liturgici)

– Io vi aspergerò (Domeniche di Quaresima/B

Presentazione dei doni

– Luce di Dio (Signore nostra Pasqua)

– O Fonte della Luce (O Fonte della Luce

– Luce gentile(Rep. Naz. Canti Liturgici)

Comunione

– La trasfigurazione (Non di solo pane)

– O Gesù Maestro (G. Alberione – F. Schermidori)

– Tu, Parola e Pane del cielo (Mistero della Fede

Finale

– Gesù Maestro (Ascoltatelo!)

– Il sole tace, splende l’amore (Domeniche di Quaresima/B)

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Tempo di preghiera

La preghiera è un cammino che ci porta verso Dio. E' un percorso impegnativo che, a volte, sembra essere superiore alle nostre forze e capacità. Ma con il Suo aiuto possiamo cercare di intraprendere questo viaggio con il sostegno della Chiesa, coi suoi Sacramenti e con i nostri fratelli. Buona preghiera.

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